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Pavimento pelvico, perineo e benessere sessuale nella donna

Ginecologia Redazione DottNet | 18/12/2018 10:58

Intervista al Dott. Roberto Bernorio Specialista in Ginecologia, Psicoterapeuta e Sessuologo Clinico.

Al Dott. Roberto Bernorio abbiamo posto alcune domande in merito al workshop Pavimento pelvico, perineo e benessere sessuale nella donna del 21 e 22 settembre a Milano.

Dott. Bernorio? Qual è lo stato dell'arte in merito alla terapia sessuale nella donna?

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Questo workshop è stato creato proprio per fare il punto della situazione, su quello che deve essere l'intervento diretto del ginecologo sulla muscolatura del pavimento pelvico e piano perineale per due tipologie di problemi che possono ovviamente contrastare il benessere sessuale della donna:

  • la vulvodinia,
  • il vaginismo

É stato un workshop molto interattivo, in quanto abbiamo lavorato con una modella facendo degli esempi pratici e con l'aiuto di una fisioterapista abbiamo presentato anche degli strumenti che possono essere utilizzati nella pratica di tutti i giorni, quali ultrasuoni e la TENS.

Molto spesso le donne hanno difficoltà ad esternare fastidi e patologie vaginali anche col proprio ginecologo, come si possono superare queste barriere?

Facendo le domande specifiche e mirate. Molto spesso il ginecologo non è formato sull’approccio da avere con le pazienti sulle problematiche prettamente vaginali.

Ci sono donne che cambiano tantissimi ginecologi perché nessuno riesce a fare una diagnosi corretta su questi problemi riguardanti il dolore sessuale. Pochi ginecologi riescono a dare delle cure appropriate. Purtroppo si tratta di un buco nella formazione del ginecologo.

Questo si ripercuote sulle donne, che fanno fatica a parlare dei problemi vaginali e spesso si ritrovano di fronte specialisti che di questi problemi ne sanno troppo poco.

Ad oggi, in che modo possono interagire, ginecologia, psico-terapia, sessuologia nel trattamento dei disturbi da dolore sessuale nella donna?

Ginecologi, ostetriche e fisioterapisti sono le persone che sono autorizzate a lavorare sul pavimento pelvico. Dobbiamo però, sempre tenere presente che dietro un apparato genitale c'è una donna e l'aspetto più psicologico e sessuologico è quello che dobbiamo imparare a capire per ogni singola donna e come si rapportano le alterazioni fisiche che possiamo riscontrare durante la visita. Questo è il modo più adeguato, soprattutto se teniamo presente che tutti questi problemi hanno effettivamente una matrice fisica, ma creano anche problemi a livello sessuale e psicologico.

Quali sono, secondo lei, le tecniche mediche, strumentali, riabilitative e psicologiche più efficaci da utilizzarsi nel trattamento dei disturbi da dolore sessuale femminile?

Sui disturbi del dolore sessuale femminile abbiamo ancora le idee un po' confuse. Nel senso che abbiamo tanti approcci terapeutici e questo in medicina non è mai un buon segnale, in quanto vuol dire che non abbiamo ancora capito fino in fondo l'eziopatogenesi di questi problemi. Infatti tutti questi diversi approcci possono funzionare per una certa percentuale di pazienti ma non riusciamo ancora capire perchè quello che funziona su una paziente non funziona sull'altra.

È una terapia che deve essere fatta gradualmente andando un po' (anche se è brutto dirlo) per tentativi ed errori con la donna.

Per il vaginismo la situazione è diversa, in questo workshop ho presentato un modello terapeutico che si chiama Body mind connection-therapy. Questo modello l’ho ideato in una decina di anni ed ha un tasso di efficacia molto alto, perché in 8 sedute risolve quasi la totalità dei problemi. L'efficacia della Body mind connection-therapy supera il 90%. Da questo punto di vista senz'altro abbiamo una tecnica che può essere d'aiuto alle donne che soffrono problemi.

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