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Ricerca Usa: un bicchiere di vino scudo per il cuore degli over 65

Cardiologia Redazione DottNet | 28/12/2018 14:23

I pazienti con scompenso cardiaco che bevono moderatamente sopravvivono un anno in più

Un bicchiere di vino al giorno non per forza fa male al cuore 'fragile', anzi può allungare la vita. Lo ha stabilito uno studio della Washington University School of Medicine pubblicato su 'Jama Network Open', che ha dimostrato che bere moderatamente (una 'dose' di alcol al giorno per le donne e 2 per gli uomini) non è dannoso per gli 'over 65' con insufficienza cardiaca che possono continuare a consumare la bevanda dopo aver consultato il proprio medico, sottolineano i ricercatori che hanno anche osservato come bere moderatamente può avere un beneficio in termini di sopravvivenza (poco più di un anno), a parità di diagnosi, rispetto a chi è astemio. Tuttavia, si precisa, i risultati non vogliono suggerire a chi non ha mai bevuto di iniziare nel momento di una diagnosi di insufficienza cardiaca.

"I miei pazienti che sono stati recentemente diagnosticati con insufficienza cardiaca, spesso mi chiedono se dovrebbero lasciar stare quel bicchiere di vino ogni sera che si concedono da anni - spiega il cardiologo David L. Brown, autore senior del lavoro - Finora non avevo una risposta. Sappiamo da tempo che l' alcol può contribuire allo scompenso cardiaco, mentre adesso abbiamo dimostrato che bere moderatamente può avere un effetto protettivo a lungo termine sull' insufficienza cardiaca anche in quei pazienti con un cuore più fragile".

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Gli scienziati hanno analizzato i dati del 'Cardiovascular Health Study', condotto tra il 1989 e 1993 su 5.888 adulti che aderivano al programma Medicare. Di questi, 393 hanno sviluppato l' insufficienza cardiaca durante un periodo di follow-up di 9 anni. Lo scompenso - ricordano i ricercatori - si verifica quando il cuore perde gradualmente la capacità di pompare sangue sufficiente al corpo e può insorgere dopo un attacco di cuore o altre condizioni croniche come il diabete o malattie renali. "Le persone che sviluppano l' insufficienza cardiaca in età avanzata, e non hanno mai bevuto, non dovrebbero iniziare a bere - conclude Brown - Ma il nostro studio suggerisce che le persone che hanno bevuto una o due dosi di alcol al giorno prima della diagnosi di insufficienza cardiaca possono continuare a farlo senza preoccuparsi di causare ulteriori danni al cuore". (Frm/AdnKronos Salute) ISSN 2499 - 3492 28-DIC-18 14:07.

fonte: Jama Network Open'

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