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In aumento i casi di bronchiolite: boom di accessi al Bambin Gesù

Pediatria Redazione DottNet | 05/01/2019 14:55

Tra il primo dicembre 2018 e il 3 gennaio del nuovo anno il Bambino Gesù ha registrato 279 visite

Evitare il contatto con adulti o fratellini più grandi raffreddati, lavarsi le mani ogni volta che si prende in braccio un neonato o un lattante, non fumare in casa: sono le indicazioni basilari per ridurre il rischio di contrarre la bronchiolite, un'infezione delle vie respiratorie che colpisce i più piccoli e torna a presentarsi puntuale nella stagione fredda. In un solo mese - dallo scorso dicembre ai primi del nuovo anno - sono stati già quasi 300 gli accessi nel solo Ospedale Pediatrico Bambino Gesù con una diagnosi di bronchiolite. Un numero destinato ad aumentare nelle prossime settimane anche a causa dei picchi di freddo.

Ma prima di ricorrere alle cure del pronto soccorso - spiegano gli specialisti - è necessario farsi consigliare dal proprio pediatra. Nel periodo tra il primo dicembre 2018 e il 3 gennaio del nuovo anno, il Bambino Gesù ha registrato 279 accessi per bronchioliti, circa il 40% del numero di accessi registrato complessivamente nella passata stagione (tra il primo dicembre 2017 e il 31 marzo 2018) ma non si è ancora raggiunto il picco.  Il numero di accessi a dicembre 2017 era stato di 252, il numero più alto della stagione, sceso poi a 241 a gennaio 2018 e dimezzatosi a febbraio e marzo (rispettivamente 127 e 108 accessi). "La bronchiolite - spiega Renato Cutrera, responsabile di Broncopneumologia al Bambino Gesù - è una malattia virale che colpisce i bambini sotto i due anni. Sono molti i virus coinvolti, ma il principale si chiama virus respiratorio sinciziale. E' un virus particolarmente attivo al nord nel periodo invernale, con un picco che può variare tra dicembre e febbraio. L'infezione colpisce la maggior parte dei bambini e diventa, quindi, endemica. A tre anni tutti i bambini o quasi tutti sono già positivi agli anticorpi contro questo virus".

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Come suggerisce il nome, il virus provoca un'ostruzione dei bronchi più piccoli dovuta al catarro. Il bambino va aiutato a liberare le prime vie aeree con dei lavaggi nasali. Per cercare di ridurre il rischio di contagio per i bambini più piccoli è bene che non stiano a contatto diretto con altre persone raffreddate in famiglia e ricordarsi di lavare bene le mani prima di toccarli per evitare il passaggio del virus. E' molto importante, inoltre, evitare accuratamente il fumo in casa. In bambini molto piccoli o che già presentano patologie di base come cardiopatie congenite, sindromi genetiche, prematurità, c'è infatti il rischio di gravi difficoltà respiratorie che richiedano il ricovero. E' opportuno rivolgersi direttamente al pronto soccorso, osservano infine gli esperti del Bambino Gesu', solo nel caso in cui il bambino presenti una difficoltà respiratoria molto grave o addirittura abbia assunto un colorito cianotico delle dita delle mani o intorno alle labbra. 

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