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Tumore al fegato, via libera dalla Ue al mix d'immunoterapie

Oncologia Redazione DottNet | 17/01/2019 14:04

Approvata l'associazione della molecola immunoterapica nivolumab (3 mg/kg) con un "basso dosaggio" della molecola immunoterapica ipilimumab (1 mg/kg)

La Commissione Europea ha approvato l'associazione della molecola immunoterapica nivolumab (3 mg/kg) con un "basso dosaggio" della molecola immunoterapica ipilimumab (1 mg/kg) per il trattamento in prima linea di pazienti con carcinoma a cellule renali (RCC) in stadio avanzato a rischio intermedio e sfavorevole. Questa decisione rappresenta la prima approvazione nell'Unione Europea di una terapia di combinazione immuno-oncologica per i pazienti con questo tipo di tumore.

"Attualmente, meno del 50% dei pazienti con carcinoma a cellule renali metastatico sopravvive oltre i due anni e non si osserva quasi nessuna remissione completa, il che sottolinea il bisogno di nuovi trattamenti per questa malattia", ha affermato Bernard Escudier, ex-Chairman della Genitourinary Oncology Committee, Gustave Roussy: "Questa approvazione offre ai pazienti nell'Unione Europea un'opzione di trattamento in prima linea che ha dimostrato un tasso di risposta completa di quasi il 10% e un significativo miglioramento nella sopravvivenza globale con minori reazioni avverse". L'approvazione si basa sui risultati dello studio clinico di fase 3 CheckMate-214, che è stato interrotto anticipatamente dopo che, da un'analisi ad interim pianificata, è emerso che l'associazione di nivolumab con un basso dosaggio di ipilimumab ha dimostrato un significativo incremento della sopravvivenza globale, con una riduzione del 37% del rischio di morte in pazienti a rischio intermedio e sfavorevole rispetto allo standard di cura.

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Il carcinoma a cellule renali (RCC) è il più comune tipo di tumore del rene negli adulti, responsabile ogni anno di oltre 140.000 morti nel mondo. Il carcinoma a cellule renali è circa due volte più comune negli uomini che nelle donne, con i più alti tassi di malattia in Nord America e in Europa. Globalmente, il tasso di sopravvivenza a cinque anni, nei pazienti con diagnosi di tumore del rene metastatico o avanzato, è dell'8%. 

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