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Celiachia, arriva una diagnosi non invasiva con esame del sangue

Gastroenterologia Redazione DottNet | 17/01/2019 14:21

Evita la gastroduodenoscopia con biopsia duodenale per la diagnosi nel paziente celiaco

Verso una diagnosi non invasiva della celiachia. Un nuovo esame del sangue potrebbe, infatti, evitare la gastroduodenoscopia con biopsia duodenale necessaria per far diagnosi nel paziente celiaco e per monitorarne la guarigione mentre si segue la dieta priva di glutine. La novità - si legge in una nota della Società italiana di gastroenterologia ed endoscopia digestiva (Sige) - arriva da uno studio americano della Mayo Clinic, pubblicato sulla rivista Gastroenterology. Per accertare la celiachia, malattia autoimmune multi-organo scatenata dal glutine, attualmente nell' adulto si parte da un prelievo di sangue per la valutazione di anticorpi specifici, associato a una esofago-gastro-duodenoscopia con biopsie.

Nei bambini, invece, le ultime linee guida indicano un sottogruppo nei quali è possibile evitarla. Questo ha riacceso negli ultimi anni il dibattito tra gli esperti di celiachia sulla necessità di eseguire la biopsia anche nell' adulto al momento della diagnosi quando gli anticorpi risultano positivi. Ora il nuovo test ha dimostrato una sensibilità del 99% (1% di falsi negativi) e una specificità del 100% nel distinguere i celiaci dalle persone sane. L' utilizzo di questo test come marker di guarigione della mucosa intestinale in corso di dieta senza glutine, ha invece presentato una sensibilità dell' 84% e una specificità del 95% nel predire la guarigione mucosale.

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 "Questo studio - commentano Fabiana Zingone, dell' università di Padova, ed Edoardo Savarino, dell' Università di Padova e componente del consiglio direttivo Sige - ci proietta dunque verso l' impiego di un nuovo biomarcatore utile sia per la diagnosi sia per il monitoraggio della malattia celiaca, che potrebbe, in soggetti selezionati, evitare l' esecuzione della biopsia duodenale sia per la diagnosi che per il monitoraggio dei pazienti con celiachia. Tuttavia l' utilizzo nella pratica clinica di questo nuovo sistema necessita di ulteriori studi che valutino l' effettivo guadagno in termini diagnostici rispetto all' uso dei soli anticorpi anche in termini di costi". Sono attualmente circa 200 mila gli italiani con diagnosi di celiachia, ma si ritiene verosimile un sommerso non diagnosticato di circa il doppio. Più colpite le persone tra i 19-40 anni (35%) mentre i pazienti tra i 41-65 anni rappresentano il 31%.

fonte:  Gastroenterology

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