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Raggiunta l'intesa Regioni-Farmindustria sul payback 2013-18

Aziende Redazione DottNet | 22/01/2019 17:03

E' stato firmato uno storico accordo tra il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi e il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini

Scoppia la pace sul payback farmaceutico 2013-18. Dopo sei anni di contenziosi e' stato infatti firmato uno storico accordo tra il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi e il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, che potrebbe trovare un contenitore normativo gia' nel Ddl di conversione del Dl Semplificazioni o in alternativa nel primo provvedimento utile. Entro aprile 2019 le industrie farmaceutiche pagheranno il saldo tra quanto gia' pagato (ovvero 1.562 milioni di euro per l periodo 2013-17) e una somma complessiva di 2.378 milioni di euro, frutto di intesa. Rispetto a quanto richiesto in totale dalle determine Aifa relativamente agli stessi periodi - ovvero 3.085, 5 milioni - risulta quindi un fattore di correzione pattuito, 'concesso' alle industrie sulla base della riconosciuta criticita' dei dati - quindi delle incertezze sulle cifre oggetto di contenziosi ancora aperti - e sull' impossibilita' di effettuare verifiche attendibili.

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L'intesa arriva dopo una due giorni di confronti tra regioni e industria a riportare serenita' in un settore che da tempo era sotto tensione. E la pax sul payback rappresenta di fatto la 'conditio sine qua non' per una possibile riforma della governance del settore. L' accordo infatti non e' stato trovato solo sulle cifre, ma anche - lato industria - sul suo cartatter 'tombale', ovvero sulla promessa di ritiro integrale del contenziosi aperti in questi anni. L'impegno delle regioni sarebbe invece proprio quello di promuovere presso il governo l' apertura di un tavolo di confronto sul documento delle governance presentato dal ministero della Salute. Un documento che - applicato cosi' come e' stato formulato dai tecnici del ministero (in accordo con le Regioni) - secondo le industrie, metterebbe a rischio la sostenibilita' stessa delle imprese.

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