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Il fallimento della sperimentazione Lilly non spegne la ricerca sui sarcomi

Farmaci Redazione DottNet | 24/01/2019 14:10

Ornella Gonzato (Associazione Paola): restano altre strade ancora aperte

Il fallimento della sperimentazione del farmaco olaratumab che non e' riuscito a migliorare la sopravvivenza dei pazienti con sarcoma dei tessuti molli, un tumore raro, non rappresenta la fine della ricerca contro questa malattia, contro la quale esistono altre strade terapeutiche gia' convalidate. A spiegarlo e' Ornella Gonzato, presidente dell'associazione Paola per i tumori muscolo scheletrici, che spiega: "la trasparenza, la condivisione dei dati e la tempestiva comunicazione rimangono elementi fondamentali in questo scenario che implica inevitabilmente assunzione di rischi per tutti coloro che sono coinvolti. Per i pazienti con sarcoma rimangono comunque aperte altre possibilità terapeutiche con farmaci finora utilizzati e in sperimentazione".

L'annuncio era arrivato la scorsa settimana dall'azienda Ely Lilly al termine della sperimentazione di fase 3 con un comunicato, in attesa della presentazione dei dati ad un prossimo congresso e su una rivista scientifica.  Ma, spiega Gonzato, "la trasparenza, la condivisione dei dati e la tempestiva comunicazione rimangono elementi fondamentali in questo scenario che implica inevitabilmente assunzione di rischi per tutti coloro che sono coinvolti. Per i pazienti con sarcoma rimangono comunque aperte altre possibilità terapeutiche con farmaci finora utilizzati e in sperimentazione". "Da un fallimento nasce sempre anche l'opportunità di migliorare, affinando le conoscenze e le regole in essere. Le risorse dei sistemi sanitari sono sempre più scarse e la valutazione di rimborsabilità di nuovi farmaci e tecnologie richiede un lavoro sempre più integrato e partecipato tra tutte le parti coinvolte".

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"Al momento, Eli Lilly, l'azienda produttrice, in attesa di indicazioni da parte delle Autorità regolatorie, si impegna a distribuire il farmaco ai clinici che ritengono indicato somministrarlo in pazienti già in trattamento e che hanno ottenuto benefici. I dati attuali (preliminari) - conclude - non escludono tuttavia che vi siano ancora margini per studi volti a valutare il beneficio clinico del farmaco non per tutta la famiglia dei sarcomi ma per specifici sottotipi. I sarcomi comprendono oltre 70 diversi sottotipi, con differenti caratteristiche e differenti risposte ai trattamenti. La delusione è sicuramente profonda anche se al contempo costituisce l'opportunità per una seria riflessione al di là dell'analisi e della valutazione dei dati dello studio che sarà eseguita da chi di competenza''. 

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