Vantaggio leggermente minore ma sempre significativo
Le statine, i più noti farmaci anticolesterolo, riducono il rischio cardiovascolare anche dopo i 75 anni, e quindi andrebbero prese anche dai più anziani. Lo afferma uno studio pubblicato dalla rivista Lancet coordinato dall'università di Sidney. Per lo studio sono stati esaminati i risultati di 28 test clinici randomizzati, per un totale di 187mila pazienti di cui quasi 15mila sopra i 75 anni. Per ogni riduzione di una unità del colesterolo 'cattivo' grazie alle statine, scrivono gli autori, il rischio di eventi gravi vascolari cala di circa un quinto per tutte le età, mentre per quelli che riguardano specificatamente le coronarie cala del 25%, con un effetto un po' più pronunciato (30% contro 20%) nella fascia tra 55 e 75 anni rispetto a quella più anziana. Per l'ictus e per gli interventi di introduzione di stent o di bypass coronarici la riduzione restainvece uguale per tutte le età. "Le statine sono un farmaco utile e acessibile per ridurre i rischi di attacchi cardiaci e ictus nei pazienti più anziani - scrivono gli autori -. Nonostante preoccupazioni precedenti non abbiamo trovato effetti avversi sul rischio di cancro o sulla mortalità generale in nessuna fascia d'età"
fonte: lancet
Pembrolizumab riduce la mortalità del 38% rispetto al placebo
Lo rivela uno studio pubblicato sul Journal of American Medical Association che sottolinea l'amara scoperta
La revisione è iniziata nel luglio 2023, a seguito di segnalazioni di casi di pensieri suicidari e pensieri di autolesionismo da parte di persone che utilizzavano medicinali a base di liraglutide e semaglutide
Lo rnivela un team multidisciplinare composto da immunologi e otorini dell'Ospedale Careggi di Firenze
Una over-50 su 2 soffre di insufficienza venosa. I consigli dei flebologi
E' la nuova campagna promossa dal Gruppo Servier in Italia in collaborazione con la Siprec), che mira a promuovere i benefici clinici, sociali ed economici che derivano dal seguire le terapie nelle malattie croniche cardiometaboliche
Silvestrini: "Se in passato si trattava di una patologia che colpiva principalmente i più anziani, oggi, complici gli stili di vita scorretti, l'età media si è abbassata"
Lo evidenzia lo studio danese DanGer Shock, pubblicato sul New England Journal of Medicine e presentato in occasione del 75/mo congresso dell'American College of Cardiology ad Atlanta (Usa)
Sin dal momento della diagnosi di neoplasia, la presa in carico nutrizionale rappresenta uno degli snodi cruciali del percorso di cura: più di un paziente su due (51%), alla prima visita oncologica, riporta infatti dei deficit nutrizionali e quasi un
"Nello specifico riteniamo che sia utile emettere solo il certificato che documenta l’inizio dell’infortunio, ritendo pertanto non necessario né appropriato il rilascio di altre certificazioni successive"
Di Silverio: "Questa riforma rappresenta a nostro avviso un tentativo di ulteriore parcellizzazione basata sulla spesa storica nella logica del povero sempre più povero e ricco sempre più ricco"
Il punteggio medio (in una scala da 0 a 10) per i medici è passato da 7,3 nel 2021 a 6,9 nel 2023 e, analogamente, per il personale sanitario non medico da 7,2 a 6,8
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