Canali Minisiti ECM

Le cisti alle ovaie non vanno operate se non sono pericolose

Ginecologia Redazione DottNet | 07/02/2019 14:13

Studio su Lancet, nell'80% si risolvono o non provocano problemi

 Le cisti alle ovaie, se non sono pericolose, non andrebbero operate, così da evitare potenziali complicanze chirurgiche. Questa è la conclusione di uno studio pubblicato sulla rivista The Lancet Oncology che ha preso in esame quasi 2.000 donne di 10 Paesi, tra cui l'Italia. Le cisti ovariche sono sacche di liquido che si sviluppano nell'ovaio di una donna. Sono molto comuni e di solito non danno sintomi, ma a volte possono causare dolore pelvico e gonfiore.    In caso di sospetto cancro, vengono sempre rimosse, ma spesso anche nel caso di cisti ritenute benigne si raccomanda di rimuoverle per evitare possibili complicazioni. Un'alternativa alla chirurgia è la cosiddetta "attesa vigile", in cui i medici non rimuovono le cisti, ma ne monitorano le dimensioni con ecografie regolari: molte, infatti, non si evolvono o si restringono fino a scomparire.

Lo studio ha seguito per due anni 1.919 donne, a cui sono state diagnosticate cisti ovariche della dimensione media di 4 cm e non cancerose. Nell'80% dei casi la cisti si è risolta o non ha avuto bisogno di intervento. Solo a 12 donne è stato successivamente diagnosticato un carcinoma ovarico (0,4%) e ciò potrebbe essere dovuto a un errore di diagnosi iniziale. Il tasso di altre complicanze in chi non veniva operata, come la torsione ovarica o la rottura della cisti, era dello 0,4%-0,2%. Secondo precedenti ricerche, invece, qualora si scelga l'intervento, i rischi come la perforazione intestinale, sono tra il 3 e 15%. "I nostri risultati possono portare a un cambio di paradigma, e a un minor ricorso a intervento in casi di cisti benigne", conclude Tom Bourne, ricercatore capo dell'Imperial College di Londra

pubblicità

fonte:  The Lancet Oncology

Commenti

I Correlati

Lo evidenzia uno studio di ricercatori dell'Istituto Nazionale dei Tumori Irccs di Milano, pubblicato su Jama Surgery

Alessandra Graziottin: "Gli ultimi studi indicano l’esistenza di un "nucleo duro" genetico, comune alla maggioranza delle donne affette da PCOS"

Le evidenze cliniche hanno mostrato l’efficacia di queste molecole naturali nell’ambito della riproduzione femminile e maschile, nella prevenzione al diabete gestazionale e nei difetti del tubo neurale

Intervista con Antonio Laganà dell’unità di Ginecologia, Dipartimento della Salute, Materno-Infantile, Medicina Interna e Specialistica di Eccellenza dell‘Università di Palermo

Ti potrebbero interessare

Il ginecologo e il medico di medicina generale importanti punti di riferimento da cui le donne desiderano ricevere informazioni

La Chiesa prende posizione contro la maternità surrogata, 'attraverso la quale il bambino, immensamente degno, diventa un mero oggetto

Dopo il parto si ha però un recupero, specie se si allatta

Renzini, "importante alleato nel ridurre lo stato infiammatorio"

Ultime News

La ricerca è stata coordinata dall’Università di Padova e pubblicata su Cancer

Andrea Pession: “Alcune diagnosi creano più problemi che vantaggi. Lavoreremo ancora di più in rete"

Staiano: “L’incidenza più elevata di morbillo è stata osservata nella fascia di età tra 0 e 4 anni; 11 casi avevano meno di 1 anno di età. Le alte coperture vaccinali sono l’unico strumento di difesa”