Ematologia
Ematologia
Canali Minisiti ECM

Anemia mediterranea, nuove speranze dalla terapia genica

Ematologia Redazione DottNet | 27/03/2019 12:27

Un innovativo farmaco-trappola salva i globuli rossi

 Malati di anemia mediterranea verso una minore dipendenza dalle trasfusioni grazie a innovativi farmaci-trappola per salvare i globuli rossi da sostanze dannose o alla terapia genica, che trasferisce il gene sano per risolvere la malattia. Le due buone notizie per i 7.000 italiani malati di talassemia, in particolare per i 4.000 che sono dipendenti dalle trasfusioni di sangue, arrivano da due ricerche pubblicate dal Centro di cura delle Talassemie ed Emoglobinopatie dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Vanvitelli, con altri centri italiani ed esteri, su Blood e Nature Medicine. "La talassemia o anemia mediterranea - spiega Silverio Perrotta, direttore del Centro - è causata da un'alterazione genetica che porta a una sintesi difettosa di emoglobina. Nella forma più grave i pazienti sopravvivono solo grazie ad un regime trasfusionale cronico. In media un bambino con talassemia riceve una trasfusione di sangue ogni mese ma, crescendo, l'intervallo tra una trasfusione e l'altra tende ad essere sempre più breve".

Le talassemie sono patologie molto frequenti in Italia e in particolare in alcune aree della Sardegna, il delta padano e la Campania. Il primo studio dell'Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli, condotto dal 2013 assieme ad altri centri italiani e stranieri è una sperimentazione clinica di fase 2 per lo sviluppo di una terapia in grado di ridurre la gravità della talassemia attraverso l'utilizzo del Luspatercept, una proteina ricombinante che funge da "trappola" per alcune delle sostanze che contribuiscono alla morte prematura dei globuli rossi nel midollo osseo. Presso il Centro dell'Ateneo è stato arruolato il più alto numero di pazienti, 13 su 64 totali.

"La somministrazione del Luspatercept per via sottocutanea ogni 3 settimane ha aumentato i valori di emoglobina e ridotto la necessità di trasfusioni, con un miglioramento evidente della qualità di vita dei pazienti - osserva Perrotta - i dati mostrano che nell'81% dei pazienti il numero di trasfusioni si è ridotto di oltre il 20%. In due sperimentazioni cliniche di fase 3 tuttora i dati preliminari sono ancora più promettenti e mostrano come il 70% dei pazienti dipendenti da trasfusioni ha ridotto di un terzo la necessità di sangue da donatori, il 10% ha addirittura dimezzato le trasfusioni". La seconda ricerca a cui ha partecipato il Centro della Vanvitelli, finanziata da Telethon, mira a rendere i pazienti talassemici del tutto indipendenti dalle trasfusioni grazie alla terapia genica.

"Il trattamento prevede il trasferimento del gene sano all'interno delle cellule del paziente, in modo da compensare il difetto genetico e tentare la guarigione completa - prosegue Perrotta - si tratta in sostanza di una sorta di auto-trapianto, in cui le cellule del paziente vengono prelevate, modificate in laboratorio e reinfuse nel paziente stesso una volta corrette". La ricerca si è svolta presso l'Istituto San Raffaele di Milano e ha coinvolto 9 soggetti di diversa età - 3 adulti sopra i trent'anni, 3 adolescenti e 3 bambini sotto i sei anni di età - tutti con forme di beta talassemia gravi al punto da renderli trasfusione-dipendenti.  "La terapia genica - spiega Perrotta - si è dimostrata sicura ed efficace. Gli adulti trattati, a quasi 3 anni distanza, hanno riportato una riduzione significativa del numero di trasfusioni necessarie alla gestione della malattia ma in 3 dei soggetti più giovani si è raggiunta la totale indipendenza dalle trasfusioni di sangue. E' la prima volta che la terapia genica è stata utilizzata in pazienti pediatrici talassemici".

Commenti

I Correlati

Secondo l’ultimo rapporto dell'Istituto Superiore di Sanità sulle coagulopatie congenite del 2022, i pazienti sono in totale 9.784: circa 30 per cento con emofilia A, 28,6% con malattia di von Willebrand 7,2% con emofilia B e 34,1% con carenze di alt

L'8° Simposio Internazionale sulla Leucemia Acuta Promielocitica (LAP), tenutosi a Roma il 10 e 11 aprile 2024, ha esplorato nuovi approcci terapeutici per minimizzare le complicanze della malattia e migliorare la qualità di vita

Tre giovani ematologhe si sono distinte con i loro lavori scientifici all'interno del progetto "Next Stars, una panoramica scattata insieme"

Se approvato, Iptacopan sarà la prima monoterapia orale disponibile in Europa per il trattamento della EPN, una malattia cronica e rara del sangue, sia nei pazienti con anemia emolitica trattati con inibitori del complemento che in quelli non trattat

Ti potrebbero interessare

Secondo l’ultimo rapporto dell'Istituto Superiore di Sanità sulle coagulopatie congenite del 2022, i pazienti sono in totale 9.784: circa 30 per cento con emofilia A, 28,6% con malattia di von Willebrand 7,2% con emofilia B e 34,1% con carenze di alt

L'8° Simposio Internazionale sulla Leucemia Acuta Promielocitica (LAP), tenutosi a Roma il 10 e 11 aprile 2024, ha esplorato nuovi approcci terapeutici per minimizzare le complicanze della malattia e migliorare la qualità di vita

Tre giovani ematologhe si sono distinte con i loro lavori scientifici all'interno del progetto "Next Stars, una panoramica scattata insieme"

L’iniziativa Uova di Pasqua AIL ha permesso in tanti anni di mettere in campo importanti progetti di Ricerca e Assistenza e ha contribuito a far conoscere i progressi nel trattamento dei tumori del sangue