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Gsk inaugura nuova struttura per il controllo qualità

Aziende Redazione DottNet | 29/03/2019 12:41

Rossi: "Aiutare la ricerca e il suo trasferimento alle imprese aiuta lo sviluppo economico e la creazione di posti di lavoro"

Investire sulla qualità. Questo il messaggio lanciato da Gsk Vaccines in occasione dell' inaugurazione del nuovo edificio per il Controllo Qualità (QC) del sito di Rosia (Siena). Un investimento complessivo di 42 milioni di euro e un' operazione strategica per lo stabilimento italiano che nel 2018 ha distribuito ben 47 milioni di dosi di vaccini in 54 Paesi e che, unico al mondo, produce tutte le tipologie di vaccini contro le meningiti batteriche. La nuova struttura, che si estende per oltre 8.700 m², sarà interamente dedicata al controllo qualità, dallo sviluppo clinico fino alla produzione e alla distribuzione. La prospettiva è di lungo termine: attraverso l' investimento fatto, Gsk si dota di laboratori, processi e tecnologie tra le più avanzate in materia di controllo qualità e centralizza tutte le attività sul sito di Rosia, confermandone la strategicità nel network produttivo globale. "Un investimento molto importante, che conferma la nostra volontà di crescita in Italia, un Paese che vogliamo continuare a sviluppare come un punto di riferimento a livello mondiale. Qui abbiamo il centro di ricerca e sviluppo globale, alcuni centri produttivi e diversi business commerciali", afferma Luis Arosemena, presidente di Gsk Italia. "Siamo in Italia da più di 100 anni, abbiamo competenze che possono creare innovazioni a livello mondiale. La qualità è una cosa di primaria importanza, dobbiamo innovare e sviluppare sicurezza soprattutto per i nostri pazienti. Il nostro futuro è quello di far nascere un circolo virtuoso per creare le condizioni di una crescita sostenibile in questo campo".

All' interno del network Gsk, Siena e Rosia rappresentano insieme un sito end-to-end, ovvero in grado di coprire l' intero ciclo di vita del vaccino: ricerca e sviluppo, produzione, confezionamento e distribuzione. Il sito di Rosia, continua ad evolversi con una costante tensione verso il progresso scientifico e il miglioramento produttivo. È in provincia di Siena, infatti, che è nato il primo vaccino pediatrico tetravalente contro i ceppi ACWY della meningite ed è stato ideato il vaccino contro la meningite B. Un valore aggiunto per tutta la regione Toscana, terzo polo italiano nella produzione farmaceutica dopo Lombardia e Lazio. "Attrarre l' interesse dell' industria farmaceutica e della ricerca è importante per la regione Toscana, che continua ad attuare politiche del fare, per far sviluppare l' indotto regionale nel migliore dei modi". Queste le parole di Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana. "Vorremmo stabilire una piattaforma logistica fra Livorno e Pisa, per inviare via aerea o navale i farmaci prodotti nella nostra regione, anche Gsk è interessata al progetto. Quello che colpisce, in questa struttura d' eccellenza, è sentire l' attenzione e l' amore per il proprio lavoro da parte di ricercatori e esperti del settore, per fare al meglio e al massimo della qualità e sicurezza il proprio mestiere".

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 "Aiutare la ricerca e il suo trasferimento alle imprese aiuta lo sviluppo economico e la creazione di posti di lavoro". Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, all' inaugurazione del nuovo centro di controllo qualità di Gsk. Ne è un esempio, ha ricordato Rossi, proprio la farmaceutica che ha trovato casa in Toscana e la Gsk a Siena in particolare: un' azienda che impiega 100 mila collaboratori in 115 paesi nel mondo, l' unica del settore biotech che ricerca, sviluppa e produce vaccini in Italia. La Gsk è leader nel mondo per questa produzione, a Siena e a Rosia, nel comune di Sovicille, conta un centro di ricerca di sviluppo globale (altri due sono in Belgio e negli Stati Uniti) e uno stabilimento produttivo, dà lavoro ad oltre duemila persone ed oggi ha inaugurato un nuovo edificio, grande 8700 metri quadri, destinato al controllo di qualità, risultato di un investimento di 42 milioni di euro. Un' operazione strategica per lo stabilimento italiano, che nel solo 2018 ha distribuito 47 milioni di dosi di vaccini in 54 diversi paesi nel mondo. La Gsk è a Siena dal 1904: poi, in Italia, si è allargata a Verona nel 1932, in provincia di Parma dal 1984 e nel milanese dal 1992. Non era però scontato, ricorda il presidente della Toscana, che il settore farmaceutico si conservasse in questi territori o addirittura si sviluppasse. Se è successo, ricorda, è dipeso anche da alcune scelte della Regione: ad esempio il centro "Toscana Life Sciences", che la Regione ha promosso e rilanciato e serve appunto al trasferimento della ricerca al settore farmaceutico.

 Il presidente Rossi spiega come la Toscana sia seconda nella ricerca in Italia. "E lo si deve alle sue università. Di recente invece - aggiunge il governatore - la Regione ha deciso di investire con gli Its, gli istituti tecnici superiori, sulla formazione anche per il settore farmaceutico degli studenti che escono dalle scuole superiori. Importantissimo poi, sul fronte della logistica, è stato l' accordo firmato nei giorni scorsi per la realizzazione del magazzino farmaceutico che si insedierà a Livorno e che, dice, costituirà un' occasione di risparmio per la Toscana: una struttura avanzata, dove telematica ed uso dei big data vanno a braccetto, che potrà contare sulla vicinanza del porto, della ferrovia e dell' aeroporto. Un vantaggio competitivo, che porterebbe la Toscana ai livelli di Milano e Roma, e una boccata di ossigeno per un' area che più di altra ha sofferto la crisi e a cui porterà nuovi posti di lavoro". Sull' attrazione degli investimenti dall' estero la Toscana si è dotata dal 2010 di un' apposita struttura, snella, che dipende direttamente dalla presidenza della Regione.

"Aiuta aziende e imprenditori a districarsi tra norme, burocrazia ed opportunità, li aiuta nei contatti con i territori e i diversi enti, facilita i rapporto con le università e con il sistema delle piccole e medie imprese", ha sottolineato Rossi. "Ma la difesa del settore farmaceutico - conclude Rossi - si fa anche attraverso l' impegno a diffondere la cultura scientifica, cosa che compete alle istituzioni. A proposito di vaccini rammenta come la Toscana, prima in Italia, abbia fatto una legge che ha aumentato le vaccinazioni. E poi, ripete, c' è la battaglia per una politica rigorosa sull' appropriatezza delle prescrizioni dei medicinali e sull' equivalenza dei generici: la sola strada a suo dire, che la Regione Toscana ha imboccato anni fa, capace di consentire un controllo della spesa (con l' uso dei generici) ma anche permettere il sostegno all' introduzione di farmaci innovativi, che costano (per la ricerca che hanno dietro) ma che consentono di curare meglio i cittadini ed attrarre dall' estero pure le aziende che vi investono. Altre strade per il presidente della Toscana, quelle dettate da chiusure nazionalistiche, non portano a niente".

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