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Adroterapia contro i tumori alle ghiandole salivari

Oncologia Redazione DottNet | 05/04/2019 19:46

Al Centro nazionale di adroterapia oncologica di Pavia sono già stati trattati 340 pazienti con forme particolarmente aggressive di tumori

Viaggiano al ritmo di 600 nuove diagnosi ogni anno in Italia. I tumori delle ghiandole salivari rappresentano il 5% delle neoplasie che colpiscono i tessuti del distretto testa-collo (cavo orale, cavità nasali, faringe e laringe). Oggi per alcuni tra i casi più complessi una speranza è rappresentata dall' adroterapia, il 'super raggio' anticancro, forma avanzata di radioterapia che, al posto dei fotoni, utilizza protoni e ioni carbonio: particelle pesanti che colpiscono in modo più efficace e preciso la massa tumorale, con minore impatto sui tessuti sani, riduzione degli effetti collaterali e salvaguardia anche estetica del viso, spiegano gli esperti del Cnao, Centro nazionale di adroterapia oncologica di Pavia, dove sono già stati trattati 340 pazienti con forme particolarmente aggressive di tumori delle ghiandole salivari.

Il centro ha organizzato, in collaborazione con l' Associazione italiana oncologia cervico cefalica (Aiocc), un convegno su queste neoplasie per aggiornare sulle ultime novità diagnostiche e terapeutiche per queste neoplasie. E' stata inoltre ribadita l' importanza dell' approccio multidisciplinare. All' incontro scientifico hanno preso parte in veste di relatori 28 tra i maggiori esperti italiani e internazionali, tra cui la Azusa Hasegawa per anni attiva al National Institute of Radiological Sciences (Nirs) di Chiba in Giappone e oggi all' Osaka Heavy Ion Therapy Center. "Le neoplasie delle ghiandole salivari sono tumori maligni rari, con evoluzione clinica spesso aggressiva, con crescita locale e possibilità di metastasi a distanza - spiega Francesca Valvo, direttore medico del Cnao - Quando la chirurgia non è possibile o non consente un' asportazione radicale del tumore, l' adroterapia rappresenta una nuova e importante innovazione terapeutica, perché le particelle utilizzate, protoni e ioni carbonio, sono in grado di erogare una dose elevata di radiazioni con scarsi effetti collaterali sui tessuti sani".

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Un altro obiettivo fondamentale, riflette Lisa Licitra, presidente Aiocc e appena designata direttore scientifico Cnao, "è la diagnosi precoce. Per questo motivo siamo impegnati in attività di informazione e divulgazione finalizzate anche alla prevenzione, come la Make Sense Campaign che si svolge ogni anno a settembre. Nel corso degli ultimi anni abbiamo lavorato molto per definire e promuovere percorsi diagnostici e terapeutici che prevedono la stretta collaborazione tra chirurghi, oncologi radioterapisti e oncologi medici". L' adroterapia si sta rivelando "un trattamento efficace e ben tollerato, che consente un buon controllo locale di malattia a fronte di tossicità accettabili", evidenzia Barbara Vischioni, oncologa radioterapista del Cnao, illustrando l' attività del centro, l' unico italiano e il sesto nel mondo in grado di effettuare l' adroterapia sia con protoni che con ioni carbonio: "Sono stati trattati 250 casi di neoplasie delle ghiandole salivari di prima diagnosi e 90 casi di 'ritrattamento', ovvero di pazienti che avevano già ricevuto un trattamento con la radioterapia tradizionale". Complessivamente il Cnao ha consentito a oggi il trattamento di oltre 2 mila pazienti oncologici con l' adroterapia, che fa parte delle cure coperte dal Servizio sanitario nazionale.

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