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Anti-Hiv Janssen due in uno sopprime il virus a 148 settimane

Farmaci Redazione DottNet | 08/04/2019 14:05

Dolutegravir (50 mg, di ViiV Healthcare) e rilpivirina (25 mg, di Janssen Sciences Ireland UC), mantengono la soppressione virologica

 Le aziende farmaceutiche Janssen di Johnson & Johnson annunciano i risultati, a tre anni, degli studi Sword 1 & 2, che dimostrano come l' 84% (432 su 513) dei partecipanti agli studi, che sono passati da un regime antiretrovirale con 3 o 4 farmaci a un regime monocompressa con 2 farmaci, dolutegravir (50 mg, di ViiV Healthcare) e rilpivirina (25 mg, di Janssen Sciences Ireland UC), abbiano mantenuto la soppressione virologica (carica virale 50 copie/mL). I risultati sono stati presentati al 25° Congresso dell' Associazione Britannica sull' Hiv (Bhiva), tenutosi dal 2 al 5 aprile a Bournemouth. La singola compressa che contiene l' associazione di dolutegravir e rilpivirina a dose fissa è approvata nell' Unione Europea, negli Stati Uniti e in altri Paesi, e le domande di registrazione per l' autorizzazione all' immissione in commercio sono state inoltrate in altri Paesi del mondo.

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"I risultati degli studi Sword - spiega Loredana Bergamini, direttore medico Janssen Italia - confermano che l' associazione in un' unica compressa di dolutegravir e rilpivirina, il primo regime monocompressa approvato composto da due soli farmaci, tra cui dolutegravir, rimane efficace e ben tollerato nel lungo termine. Questi risultati sono molto importanti, in quanto l' Hiv viene sempre più trattata come una patologia cronica, anziché come una malattia che limita la vita di un individuo e, pertanto, dobbiamo dedicare i nostri sforzi nell' offrire terapie ottimizzate. Sono moltissime le persone con Hiv che vivono a lungo, per questo ridurre il numero di antiretrovirali che devono assumere può migliorare la qualità di vita di quei pazienti in soppressione virologica. Questi risultati a tre anni ci rassicurano sull' efficacia e sulla tollerabilità di dolutegravir e rilpivirina nel riuscire efficacemente a mantenere la soppressione virale. Per questo auspichiamo che ciò possa contribuire a migliorare la vita di chi è affetto da Hiv". 

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