Per aumentare il numero di trapianti contro linfomi e mielomi
La ricerca sta caricando nuove 'sveglie' molecolari pronte a destare le cellule staminali del sangue che poltriscono nel midollo osseo, in modo da aumentare il numero di pazienti che potranno essere sottoposti all' autotrapianto per il trattamento di linfomi e mielomi. Lo raccontano gli esperti riuniti a convegno da Sanofi Genzyme (divisione specialty care di Sanofi) per fare il punto sul presente e il futuro di questa procedura salva-vita che viene fatta usando le cellule prelevate dallo stesso paziente.
"Quasi il 10-15% delle persone candidate all' autotrapianto non riesce a mobilizzare un numero sufficiente di staminali per la procedura: bisognerebbe avere almeno 20 cellule per millimetro cubo di sangue, in modo che processando tutto il sangue corporeo due o tre volte si arrivi a raccogliere fino a 2 milioni di cellule per ogni chilo di peso corporeo da reinfondere nel paziente", spiega Francesco Lanza, direttore del Dipartimento di Ematologia all' Ospedale di Ravenna. La svolta è arrivata dieci anni fa con il trillo della prima 'sveglia' per le staminali del sangue: si tratta del farmaco plerixafor, che agisce staccando le staminali dal midollo osseo per facilitarne la migrazione nel sangue periferico. "E' stata una vera e propria rivoluzione, che ci ha permesso di portare al trapianto quasi l' 8% in più di pazienti con mieloma e il 15% in più di quelli con linfoma", sottolinea l' esperto.
"In questi ultimi anni abbiamo imparato a utilizzare plerixafor in modo sempre più efficiente nel processo di mobilizzazione delle staminali, anche nei pazienti ambulatoriali, migliorando la loro qualità di vita e riducendo i costi legati all' ospedalizzazione". Plerixafor ha fatto dunque da apripista e ora, conclude Lanza, "ci sono nuovi farmaci allo studio: si tratta di molecole simili, per lo più peptidi, quindi piccole proteine, che stanno affrontando ancora gli studi clinici di fase due e tre".
fonte: ansa
Secondo l’ultimo rapporto dell'Istituto Superiore di Sanità sulle coagulopatie congenite del 2022, i pazienti sono in totale 9.784: circa 30 per cento con emofilia A, 28,6% con malattia di von Willebrand 7,2% con emofilia B e 34,1% con carenze di alt
L'8° Simposio Internazionale sulla Leucemia Acuta Promielocitica (LAP), tenutosi a Roma il 10 e 11 aprile 2024, ha esplorato nuovi approcci terapeutici per minimizzare le complicanze della malattia e migliorare la qualità di vita
Tre giovani ematologhe si sono distinte con i loro lavori scientifici all'interno del progetto "Next Stars, una panoramica scattata insieme"
Se approvato, Iptacopan sarà la prima monoterapia orale disponibile in Europa per il trattamento della EPN, una malattia cronica e rara del sangue, sia nei pazienti con anemia emolitica trattati con inibitori del complemento che in quelli non trattat
Secondo l’ultimo rapporto dell'Istituto Superiore di Sanità sulle coagulopatie congenite del 2022, i pazienti sono in totale 9.784: circa 30 per cento con emofilia A, 28,6% con malattia di von Willebrand 7,2% con emofilia B e 34,1% con carenze di alt
L'8° Simposio Internazionale sulla Leucemia Acuta Promielocitica (LAP), tenutosi a Roma il 10 e 11 aprile 2024, ha esplorato nuovi approcci terapeutici per minimizzare le complicanze della malattia e migliorare la qualità di vita
Tre giovani ematologhe si sono distinte con i loro lavori scientifici all'interno del progetto "Next Stars, una panoramica scattata insieme"
L’iniziativa Uova di Pasqua AIL ha permesso in tanti anni di mettere in campo importanti progetti di Ricerca e Assistenza e ha contribuito a far conoscere i progressi nel trattamento dei tumori del sangue
Commenti