All'Idi di Roma il 7% delle nuove diagnosi
Il melanoma cutaneo è un tumore in costante aumento sia negli uomini che nelle donne. Lo hanno detto i medici dell'Istituto dermopatico dell'Immacolata, Irccs di Roma (Idi) riuniti questa mattina in una tavola rotonda per discutere del "Nuovo percorso diagnostico terapeutico del paziente affetto da melanoma cutaneo". Nel 2018, il numero di nuovi casi in Italia si aggira intorno a 13.700, 7.200 tra gli uomini e 6.500 tra le donne. Di questi, più di 950 sono i nuovi casi di melanoma diagnosticati all'Idi, circa 200 casi in più rispetto al 2017 e 250 in più rispetto al 2016. "In percentuale possiamo affermare - ha dichiarato Francesco Ricci, responsabile Melanoma Unit - che il 7% delle nuove diagnosi di melanoma previste in tutta Italia nel 2018 provengano proprio dall'Idi".
Nonostante il continuo aumento d'incidenza del melanoma registrato in Italia, durante l'incontro è stato evidenziato che la mortalità legata a questa patologia rimane complessivamente stabile, aumenta poi la sopravvivenza a 5 anni, che è pari all'87% e in crescita rispetto al passato. Il nuovo Percorso diagnostico-terapeutico e assistenziale (PDTA) del paziente affetto da melanoma, presentato stamani, si basa sulle più recenti linee guida che permettono di personalizzare il percorso terapeutico del paziente affetto da melanoma, ottimizzando le tempistiche del trattamento e proponendo modelli di cura innovativi. "E' fondamentale - è stato spiegato - rivolgersi a centri di eccellenza affinché i pazienti possano beneficiare dei trattamenti più innovativi, incluse le terapie nuove adiuvanti sperimentali". "Noi all'Idi - ha concluso Ricci - abbiamo attivato da tempo l'Unità Operativa Funzionale del Melanoma. Qui opera un team multidisciplinare di specialisti (Dermatologi, Oncologi, Chirurghi plastici, Chirurghi generali, Anatomo-patologi, Radiologi, Biologi e altre figure professionali) che riesce a gestire nei controlli oltre 2.700 pazienti".
"Sono state istituite in Italia nel 2014: sono importanti perché laddove si operano e si vedono più pazienti c'è maggiore esperienza e risultati, e soprattutto sono fondamentali perché hanno una competenza multidisciplinare"
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Si chiama 'Deep Lung' ed è un programma basato su algoritmi di deep learning sviluppato dalla fondazione catalana Eurecat
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