Canali Minisiti ECM

Pediatria, l'anticoagulante orale dabigatran etexilato è sicuro ed efficace

Farmaci Redazione DottNet | 12/07/2019 19:08

Il profilo di sicurezza favorevole di dabigatran è stato anche confermato in un secondo studio, che valuta un anticoagulante orale ad azione diretta nella prevenzione secondaria di Tev nei bambini con persistenti fattori di rischio della patologia

 Il nuovo anticoagulante orale dabigatran etexilato si è dimostrato "sicuro ed efficace" nella gestione del tromboembolismo venoso (Tev) in età pediatrica. Lo dimostrano i dati di due studi che hanno valutato il farmaco per il trattamento e la prevenzione di recidive di Tev in pazienti under 18, presentati dalla tedesca Boehringer Ingelheim a Melbourne in Austrialia, al Congresso 2019 della Società internazionale di trombosi ed emostasi-Isth.

"I risultati - riferisce una nota - dimostrano che dabigatran è altrettanto sicuro, con efficacia comparabile, rispetto agli attuali standard terapeutici nel trattamento del Tev acuto in soggetti in età pediatrica. Il profilo di sicurezza favorevole di dabigatran è stato anche confermato in un secondo studio, primo nel suo genere, che valuta un anticoagulante orale ad azione diretta nella prevenzione secondaria di Tev in soggetti in età pediatrica, con persistenti fattori di rischio della patologia. Gli attuali standard terapeutici e di prevenzione di Tev in soggetti in età pediatrica presentano diverse limitazioni, tra cui la necessità di un monitoraggio frequente e la somministrazione per vie diverse da quella orale".

pubblicità

Secondo gli esperti, i nuovi dati rappresentano quindi una possibile svolta. "I dati di efficacia e sicurezza di dabigatran etexilato nella popolazione pediatrica da 0 a 18 anni derivanti da questi studi internazionali, che hanno visto il nostro Centro dell' ospedale Pediatrico Bambino Gesù impegnato come Centro coordinatore internazionale, rivoluzionano la terapia anticoagulante in questi nostri pazienti - afferma Matteo Luciani del Dipartimento di Onco-ematologia pediatrica e Terapia genica e cellulare della struttura romana - La trombosi in ambito pediatrico è una patologia in aumento e fino ad oggi la terapia anticoagulante, pur efficace, obbligava il paziente a infusioni parenterali, endovena o sottocute o, nel caso della terapia orale, a controlli di laboratorio frequenti per monitorare il dosaggio dei farmaci".

Per lo specialista, "oggi possiamo dire che dabigatran è il primo tra gli anticoagulanti orali diretti che ha concreti dati in ambito pediatrico". Conferma l' importanza dei risultati anche Paola Saracco del Reparto di Ematologia pediatrica dell' ospedale infantile Regina Margherita di Torino, centro che ha incluso il più alto numero di pazienti negli studi a livello italiano. "La patologia trombotica in età pediatrica è in costante aumento nei bambini ospedalizzati, con sequele significative - sottolinea l' esperta - e lo standard of care si basa ad oggi su studi derivati dai pazienti adulti; sono necessari trattamenti invasivi sotto cute o, in caso di un anticoagulante orale come il warfarin, nel bambino sono richiesti molti controlli". Quanto emerso "migliorerà in maniera significativa la cura di questi pazienti e la loro qualità di vita. Sia per i medici curanti che per i genitori dei piccoli pazienti con trombosi venosa, un farmaco come dabigatran era atteso da tempo".

Commenti

I Correlati

Pembrolizumab riduce la mortalità del 38% rispetto al placebo

Lo rivela uno studio pubblicato sul Journal of American Medical Association che sottolinea l'amara scoperta

Secondo l’ultimo rapporto dell'Istituto Superiore di Sanità sulle coagulopatie congenite del 2022, i pazienti sono in totale 9.784: circa 30 per cento con emofilia A, 28,6% con malattia di von Willebrand 7,2% con emofilia B e 34,1% con carenze di alt

La revisione è iniziata nel luglio 2023, a seguito di segnalazioni di casi di pensieri suicidari e pensieri di autolesionismo da parte di persone che utilizzavano medicinali a base di liraglutide e semaglutide

Ti potrebbero interessare

Pembrolizumab riduce la mortalità del 38% rispetto al placebo

Lo rivela uno studio pubblicato sul Journal of American Medical Association che sottolinea l'amara scoperta

La revisione è iniziata nel luglio 2023, a seguito di segnalazioni di casi di pensieri suicidari e pensieri di autolesionismo da parte di persone che utilizzavano medicinali a base di liraglutide e semaglutide

Lo rnivela un team multidisciplinare composto da immunologi e otorini dell'Ospedale Careggi di Firenze

Ultime News

La medicina oculistica offre soluzioni sempre più raffinate: cristallini che, oltre a eliminare “l’appannamento” ridanno una vista normale, terapie efficaci per le patologie della terza età

Il 30–35% dei ragazzi di età inferiore ai 14 anni sia miope, in pratica uno su tre

Dall’analisi della retina l’AI può già individuare, come un esperto specialista, glaucoma, retinopatia diabetica, degenerazione maculare, retinopatia del prematuro

Il timore è che il virus si adatti e avvii il contagio interumano