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Lombardia: sospesa terapia salva vista per la maculopatia

Farmaci Redazione DottNet | 26/07/2019 16:38

Dal 1 agosto prossimo saranno destinati 55 euro a fronte dei 600 attuali per l' acquisto di una singola dose dei farmaci

La Società oftalmologica italiana (Soi) contro Regione Lombardia che "dal 1 agosto, con una delibera, ha deciso di fatto di sospendere la terapia salva-vista a 100 mila pazienti affetti da maculopatia, condannandoli inevitabilmente alla cecità". Sottolinea in una nota la Soi "che invita tutti i pazienti affetti da maculopatia ad adottare ogni utile iniziativa idonea a salvaguardare la propria vista ricordando - rimarca la società scientifica - che la nostra Costituzione tutela la salute come fondamentale diritto dell' individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti".

"Non avrei mai immaginato, nel curare i pazienti affetti da gravi patologie, di dover provare una inenarrabile vergogna per quanto ingiustamente attuato nel mio Paese - denuncia il presidente Soi, Matteo Piovella - Per riequilibrare la situazione pregressa che vedeva un farmaco (Avastin) fortemente penalizzato a vantaggio degli altri (ben più costosi) si tenta una pericolosissima inversione di marcia che non tiene conto degli attuali vincoli e freni imposti dalle assurde delibere di Aifa che comporteranno un ulteriore crollo dei numeri di accesso alla cura. La delibera della Regione Lombardia stabilisce che dal 1 agosto prossimo siano destinati 55 euro a fronte dei 600 attuali per l' acquisto di una singola dose dei farmaci salva-vista. Oltre al dramma dovuto alla perdita della vista, il danno nei confronti dei pazienti sarà di minimo 10 miliardi".

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"Nel nostro Bel Paese - continua Piovella - per i pazienti affetti da gravi patologie della retina, le maculopatie, non vi è limite al peggio. L' oculistica italiana con i suoi 7000 medici specialisti oculisti salva la vista ogni anno ad un milione e 300 mila persone grazie ad un costante impegno ed a capacità finalizzate a mettere a disposizione dei cittadini le migliori cure supportate da incredibili nuove tecnologie e tecniche chirurgiche. Eppure tutto ciò non conta per chi ha avuto la sfortuna di sviluppare negli ultimi anni patologie retiniche gravemente invalidanti. Ogni virtuosa potenzialità si scioglie e svanisce come neve al sole. E' dal 2012 che lo scandalo Avastin-Lucentis paralizza di fatto il nostro Paese, generando tanta e tale confusione alla quale la politica e gli Enti Regolatori con la loro incapacità gestionale non hanno saputo far fronte".

Secondo la Soi "le regole e le leggi a tutela dei pazienti che sono oggi operative ed efficaci in tutto il mondo, nel nostro Paese non trovano spazio per le assurde posizioni degli enti Regolatori. Queste ingiustificabili limitazioni hanno comportato che nel 2018 in Italia soltanto il 30% dei pazienti affetti da maculopatia abbia potuto accedere alla cura. Le 318 mila iniezioni intravitreali erogate sono lo specchio di un Paese del terzo mondo se rapportate ad oltre il milione messe a disposizione dei cittadini di Francia, Germania e Inghilterra". La Soi "in tutti questi anni ha speso ogni possibile energia per superare questa drammatica situazione e garantire la tutela della vista a tutti i pazienti. E' assurdo che a fronte di un' emergenza sociale i farmaci salva la vista siano posizionati in fascia H ospedaliera che consente a pochi ospedali italiani e a soli 200 medici oculisti di erogare la cura, mentre il semplice spostamento di questi farmaci in fascia A consentirebbe a tutti gli ospedali e a tutti i 7.000 medici oculisti di far fronte all' emergenza esattamente come avviene in ogni parte del mondo".

"Le sentenze della magistratura che negli anni hanno fatto luce su questa triste vicenda hanno sempre dato ragione a quanto virtuosamente sostenuto da Soi e siamo certi che anche le inchieste ancora in corso presso la Procura di Roma e la Procura della Corte dei Conti del Lazio sapranno individuare i responsabili di questa situazione - prosegue la società scientifica - Ma da sole le sentenze non bastano a mettere ordine, come dimostrato da quanto accaduto dopo la recente promulgazione, dopo anni di penalizzante attesa, della sentenza del Consiglio di Stato favorevole a tutte le attività e richieste messe in campo da Soi per sostenere ed aiutare i malati. Incredibilmente invece alcuni Presidenti di Regione (Toscana, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna) hanno strumentalizzato tali sentenze limitandosi a chiedere rimborsi milionari alle case farmaceutiche, ovvero ai soggetti sbagliati, incuranti e disinteressati di tutte quelle criticità che limitano l' accesso alle cure per i pazienti affetti da maculopatia. Ancora una volta l' interesse economico prevale sulla salute e sul diritto alla cura del paziente", conclude Piovella

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