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Via libera dal CHMP per ranibizumab nel trattamento nei neonati pretermine della retinopatia

Farmaci Redazione DottNet | 29/07/2019 14:39

In seguito ad approvazione UE per questa indicazione, ranibizumab sarà la prima e unica terapia farmacologica per la ROP in questi pazienti particolarmente vulnerabili

Novartis ha annunciato che il Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP, Committee for Medicinal Products for Human Use) dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA, European Medicines Agency) ha raccomandato l’approvazione di Lucentis (ranibizumab) per il trattamento della retinopatia del prematuro (ROP) nei neonati pretermine. La ROP è una rara malattia della retina, nonché una delle principali cause di cecità infantile [2],[3].

La Commissione europea esaminerà il parere del CHMP e si prevede emetterà la sua decisione finale entro tre mesi. Se verrà approvato per questa indicazione, ranibizumab sarà la prima e unica terapia farmacologica indicata per la ROP in questa popolazione di pazienti particolarmente vulnerabili. La domanda di approvazione è basata sullo studio clinico randomizzato e controllato RAINBOW, il quale ha dimostrato che, nei bambini con ROP, ranibizumab è efficace e con un buon profilo di tollerabilità. [1]

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La chirurgia laser – l’attuale standard terapeutico – agisce distruggendo il tessuto oculare responsabile dell’aumento del fattore di crescita dell’endotelio vascolare (VEGF, vascular endothelial growth factor) e può essere associata a significative complicanze. Sebbene sia un trattamento efficace, esiste un evidente bisogno insoddisfatto di metodi innovativi per trattare la ROP che tramite un diverso meccanismo d’azione, non distruggano il tessuto retinico. A differenza della chirurgia laser, ranibizumab è in grado di ridurre i livelli intraoculari aumentati di VEGF – che sono la causa alla base dei processi patologici della ROP. [4],[5],[6].

Se approvato nella UE, ranibizumab (nella dose da 0,2 mg) sarà indicato per il trattamento dei neonati prematuri con ROP in zona I (stadio 1+, 2+, 3 o 3+), in zona II (stadio 3+) o con una forma grave di ROP definita “aggressive posterior” (AP-ROP).
“Considerando questa popolazione di pazienti particolarmente vulnerabili e i limiti dei trattamenti attuali, gli studi clinici controllati e randomizzati sono importanti per garantire un uso sicuro ed efficace delle terapie farmacologiche nelle popolazioni di pazienti pediatrici. Se sarà approvato, ranibizumab rappresenterà una valida alternativa alla terapia laser”, ha commentato il professor Andreas Stahl, Direttore del Dipartimento di Oftalmologia del Centro medico universitario di Greifswald.

Riconosciamo l’importanza di investire in programmi clinici atti sia ad assicurarsi l’Autorizzazione all’Immissione in Commercio, sia a garantire un uso sicuro delle terapie farmacologiche nelle popolazioni vulnerabili di pazienti pediatrici”, ha affermato Dirk Sauer, Development Unit Head di Novartis Ophthalmology. “Siamo entusiasti di esserci ulteriormente avvicinati alla possibilità di rendere disponibile questo trattamento innovativo ai pazienti prematuri con ROP in tutta Europa. L’opinione positiva del CHMP è una testimonianza della nostra incessante dedizione all’innovazione, che perseguiamo affrontando i bisogni insoddisfatti e ridisegnando la cura dell’occhio in tutte le fasce d’età”.
 

Ranibizumab

Ranibizumab – la prima terapia anti-fattore di crescita dell’endotelio vascolare (anti-VEGF) autorizzata per uso oftalmico – ha rivoluzionato il trattamento delle maculopatie e in diverse parti del mondo ha contribuito a ridurre del 50% la cecità causata dalla malattia. Dopo oltre un decennio di innovazione e sei indicazioni (nAMD, DME, BRVO, CRVO, mCNV e altre forme di neovascolarizzazione coroideale [CNV]), ranibizumab continua a preservare la vista dei pazienti di tutto il mondo. Continuiamo a studiare la possibilità di ranibizumab di trasformare anche il trattamento dei pazienti più giovani e vulnerabili.
Ranibizumab è disponibile in oltre 110 Paesi ed è supportato da un portfolio di 251 studi clinici sponsorizzati e da una vasta esperienza real-world. Il programma di sviluppo clinico di ranibizumab ha arruolato oltre 130.000 pazienti in tutte le indicazioni, con un’esposizione al trattamento pari a 5,5 milioni di anni-paziente* sin dal 2006, anno del lancio della terapia negli Stati Uniti. Ranibizumab è stato sviluppato da Genentech e Novartis. Genentech mantiene i diritti su ranibizumab negli Stati Uniti; Novartis detiene i diritti nel resto del mondo. Lucentis è un marchio registrato di Genentech Inc.
*Misura statistica che tiene conto complessivamente del numero di pazienti arruolati in uno o più studi clinici e del tempo che ciascuno di loro ha trascorso sottoposto a terapia.


La ROP
La retinopatia del prematuro colpisce i neonati pretermine sia nei Paesi sviluppati sia in quelli in via di sviluppo. Causata dallo sviluppo anomalo dei vasi sanguigni della retina nel neonato prematuro, la progressione della malattia è dovuta ai livelli elevati di un fattore di crescita chiamato VEGF [6]. Dopo parto prematuro, l’ipossia a cui è sottoposto il tessuto retinico provoca livelli elevati di VEGF e di conseguenza lo sviluppo anormale dei vasi sanguigni della retina, il quale può provocare anomalie strutturali come il distacco della retina stessa, con conseguente compromissione della vista o cecità [4],[6]. La retina è lo strato interno dell’occhio, che riceve la luce e la trasforma in messaggi visivi che vengono poi inviati al cervello [7]. La retina si sviluppa tardi nell’utero e i bambini molto prematuri potrebbero soffrire di uno sviluppo incompleto dei vasi sanguigni necessari a fornire ossigeno [4],[6]. Il VEGF è un importante regolatore dello sviluppo di nuovi vasi sanguigni (un processo noto come angiogenesi), e svolge un ruolo chiave nella progressione della ROP. Se non si sviluppano normalmente, durante la ROP i vasi sanguigni possono esercitare una trazione sulla retina e provocare trascinamento maculare, distacco della retina o altre anomalie strutturali, che possono a loro volta causare perdita della vista o potenziale cecità. [6]

Lo studio RAINBOW
Condotto in 26 Paesi, lo studio RAINBOW è uno studio multicentrico controllato e randomizzato, condotto in aperto e concepito per confrontare l’efficacia e la sicurezza di ranibizumab intravitreale con la chirurgia laser in 225 pazienti con ROP. Lo studio ha paragonato all’attuale standard di cura (la chirurgia laser) due diverse concentrazioni di ranibizumab: 0,1 mg e 0,2 mg. I risultati dello studio sono stati valutati a 24 settimane dopo l’inizio dello studio. Attualmente è in corso uno studio di estensione a lungo termine di 5 anni, che dovrebbe concludersi nel quarto trimestre del 2022. [1]

Riferimenti bibliografici
1 Clinicaltrials.gov. (2018). RAINBOW Study: Ranibizumab Compared With Laser Therapy for the Treatment of INfants BOrn Prematurely With Retinopathy of Prematurity - Study Results - ClinicalTrials.gov. [online] Disponibile all’indirizzo: https://clinicaltrials.gov/ct2/show/results/NCT02375971 [Ultimo accesso 31/05/19]
2 Mintz-Hittner, H., Kennedy, K. and Chuang, A. (2011). Efficacy of Intravitreal Bevacizumab for Stage 3+ Retinopathy of Prematurity. New England Journal of Medicine, 364(7), pp.603-615.
3 Blencowe, H., Lawn, J., Vazquez, T., Fielder, A. and Gilbert, C. (2013). Preterm-associated visual impairment and estimates of retinopathy of prematurity at regional and global levels for 2010. Nature, 74(s1), pp.35-49.
4 Nei.nih.gov. (2018). Facts About Retinopathy of Prematurity (ROP) | National Eye Institute. [online] Disponibile all’indirizzo: https://nei.nih.gov/health/rop/rop [Ultimo accesso 31/05/19]
5 Medicines.org.uk. (2018). Lucentis 10 mg/ml solution for injection - Summary of Product Characteristics (SmPC) - (eMC). [online] Disponibile all’indirizzo: https://www.medicines.org.uk/emc/product/307/smpc [Ultimo accesso 31/05/19]
6 Keshet, E. (2003). Preventing pathological regression of blood vessels. Journal of Clinical Investigation, 112(1), pp.27-29.
7 Moorfields.nhs.uk. (2018). Anatomy of the eye - Moorfields Eye Hospital. [online] Disponibile all’indirizzo: https://www.moorfields.nhs.uk/content/anatomy-eye [Ultimo accesso 31/05/19]
 

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