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Fimmg: attenzione ai farmaci "sosia"

Farmaci Redazione DottNet | 31/07/2019 12:19

Troppi i medicinali che possono essere facilmente confusi con altri per una notevole somiglianza grafica della scatola o fonetica del nome

Più attenzione ai "farmaci detti 'Lasa' (Look Alice, Sound Alike), conosciuti anche come 'farmaci sosia', vale a dire quei medicinali che possono essere facilmente confusi con altri per una notevole somiglianza grafica della scatola o fonetica del nome. Su questo tema nel 2010 era stato lanciato un progetto di sorveglianza da parte del ministero della Salute con la pubblicazione di un documento a cui aveva partecipato anche l' Aifa, del quale però non si è saputo più nulla, a mio avviso colpevolmente, visto che in questi 9 anni la quota di popolazione anziana e con più patologie è aumentata esponenzialmente".

Lo ricorda il segretario generale della Fimmg, Silvestro Scotti, che ha partecipato a un tavolo di esperti e associazioni sull' appropriatezza nella prescrizione dei farmaci, convocato da Pierpaolo Sileri, presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato. Un incontro giudicato da Scotti "fattivo, tempestivo ed efficace su temi di grande importanza per la salute dei cittadini", in particolare dopo le polemiche sull' eccessiva prescrizione di medicinali durante la recente presentazione dei dati Osmed". Già per il mese di settembre, annuncia il segretario della Federazione dei medici di famiglia, "è stato previsto un secondo incontro che coinvolgerà anche l' Aifa. Come Fimmg abbiamo richiesto che vi sia una raccolta dei dati Sogei sulle nostre prescrizioni che dimostri chiaramente se sono i cittadini a scegliere il farmaco cosiddetto 'di marca' e se i medici mantengono la loro responsabilità di indirizzo orientata all' interesse del paziente, e non a imposizioni prescrittive sottese a non far sostituire i farmaci senza motivazioni professionale o peggio con motivi in contrasto con la deontologia. Solo con questi dati potremo parlare di fatti".

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"Su questo tema - continua Scotti - esistono una serie di questioni che ai medici sono ben note e che andrebbero risolte per aiutare i pazienti a non entrare in confusione, dovendosi riferire non più ai nomi dei farmaci bensì delle molecole e con scatolette tutte uguali anche se contenenti farmaci diversi, con la conseguente difficoltà di pazienti anziani o badanti stranieri nella gestione della corretta adesione terapeutica". E in merito al progetto sui 'farmaci sosia', Scotti ha annunciato che "dopo 9 anni di silenzio, il senatore Sileri si è detto disponibile a verificare le disponibilità del ministero dalla Salute a riproporre attenzione su questo rischio da considerare tra le cause di una minore penetrazione della scelta degli equivalenti da parte dei cittadini italiani. Abbiamo ricordato al senatore che i nostri pazienti ancora oggi vengono a richiederci la prescrizione dei farmaci nella scatoletta blu piuttosto che rossa, figuriamoci se gli cambiano continuamente le scatole o piuttosto gliele forniamo tutte uguali", conclude.

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La ricerca è stata coordinata dall’Università di Padova e pubblicata su Cancer

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