Ma nessun effetto su infiammazione e lesioni
L'infusione di cellule staminali mesenchimali nei pazienti con sclerosi multipla è una procedura sicura. Lo dimostrano i risultati di uno studio presentato al Congresso Internazionale Ectrims di Stoccolma guidato dall'Ospedale Policlinico San Martino di Genova e co-finanziato da Aism. Lo studio di fase II, concluso da poche settimane, effettuato in doppio cieco e multicentrico, ha coinvolto 10 nazioni e 144 pazienti, e aveva l'obiettivo di dimostrare la sicurezza e l'efficacia del trattamento con cellule staminali mesenchimali autologhe in persone con sclerosi multipla. Un obiettivo centrato solo a metà: mentre infatti i risultati evidenziano che la somministrazione endovenosa di staminali mesenchimali non presenta differenze rispetto al trattamento con placebo, non è stato possibile mostrare un effetto del trattamento sull'infiammazione cerebrale acuta, misurata attraverso il numero di lesioni che assumono contrasto identificate con la risonanza magnetica cerebrale.
Scoperta di Singapore, c'è un legame con le connessioni nervose
È quanto emerge da uno studio appena pubblicato su Nature Communications
Lo indica una ricerca della Monash University di Melbourne, pubblicata su Preventive Medicine Report
Alessandro Padovani: “Per l’Alzheimer si riduce l’incidenza e aumenta la prevalenza. Gli ottantenni di oggi sono meno colpiti, ma l’invecchiamento della popolazione porta in assoluto a un incremento di pazienti”
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