Canali Minisiti ECM

Punti nascita, gli esperti raccomandano prudenza sulle decisioni

Sanità pubblica Redazione DottNet | 20/09/2019 18:05

In seguito al problema sollevato in E-R: rischi con meno di 500 parti

Grande preoccupazione delle Società Scientifiche dell’area Ostetrica e Ginecologica, Neonatologica e Pediatrica in seguito alle ultime notizie riguardanti il tema della revisione dei requisiti nazionali dei punti nascita, sollevata dal Presidente dell’Emilia Romagna Bonaccini durante l’incontro con il Ministro della Sanità Speranza (Regione, peraltro, dove il 21.7% dei punti nascita registra meno di 500 nati/anno, contro una media nazionale del 15%).

Secondo quanto si apprende emerge la richiesta di mettere in discussione i criteri che hanno portato al processo di razionalizzazione della rete dei punti nascita italiani, con la chiusura di quelli considerati non sicuri.

pubblicità

Da quasi 10 anni l’Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri (AOGOI), la Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO), la Società Italiana di Neonatologia (SIN) e la Società Italiana di Pediatria (SIP) sono impegnate, a fianco delle Istituzioni, nel sostenere l’attuazione dell’Accordo Stato-Regioni del 2010 che prevede, a tutela della sicurezza di mamma e bambino, la razionalizzazione e la chiusura progressiva dei punti nascita con meno di 500 parti l’anno.

Avere la possibilità di partorire sul proprio territorio, ma mettere a rischio la salute e il benessere del bambino e della madre è una scelta che le Società Scientifiche non condividono. I dati scientifici a disposizione, in un tempo in cui l’età media della partoriente è sempre più alta, obbligano a scegliere la sicurezza piuttosto che la comodità.

Gli ultimi dati disponibili del 2018 evidenziano che in Italia su 418 punti nascita ben il 15% presenta meno di 500 parti/anno e circa 27.000 bambini sono nati in tali strutture, che non sono in grado di garantire la migliore esperienza clinica e l'organizzazione necessarie per prevenire ed eventualmente affrontare le pur rare situazioni a rischio.

Se in condizioni geografiche particolari, come ad esempio le aree di montagna o le zone disagiate, è ritenuto opportuno tenere aperto un punto nascita con un volume di attività inferiore ai 500 parti, questo deve comunque garantire criteri di sicurezza ed adeguati mezzi di trasporto in caso di necessità, come previsto dal DM 11/11/2015, che attribuisce al Comitato Percorso Nascita nazionale (CPNn) di esprimere una valutazione “consultiva” su richieste di deroga avanzate da Regioni e Province Autonome.

“La salute e la sicurezza dei nostri neonati e delle mamme devono essere al di sopra di tutto, per questo invitiamo a valutare con prudenza ogni decisione che riguarda l’offerta ma anche la qualità dell’assistenza sanitaria materno-infantile” – dichiarano i Presidenti delle quattro Società Scientifiche.“Siamo disponibili a collaborare al fianco delle Istituzioni come abbiamo fatto fino ad oggi” concludono le Società Scientifiche “e rinnoviamo l’invito, avanzato appena qualche mese fa al Ministero, per costituire un tavolo tecnico che possa occuparsi di una strategia condivisa per l’attuazione dell’Accordo Stato-Regioni, a garanzia prioritaria della sicurezza di mamme e bambini”.


 

Commenti

I Correlati

Dalla SIN il documento di accompagnamento alla dimissione dalla TIN

Ridurre al minimo le esperienze stressanti e la separazione dai genitori e sostenere lo sviluppo del neonato attraverso un’assistenza individualizzata

Promozione dell'allattamento al seno

Sanità pubblica | Redazione DottNet | 11/03/2024 13:44

I primi dati del Rapporto sulla fase iniziale del progetto Policy Aziendale sull’Allattamento

Orfeo: “Le possibilità di trattamento con nuove terapie enzimatiche o geniche hanno cambiato la storia naturale di queste malattie, offrendo ai pazienti affetti nuove opportunità di vita e di salute"

Ti potrebbero interessare

Rapporto Essity-Bocconi: "Supporto psicologico meno presidiato"

Macchia: “Vaccinazioni in RSA previste da PNPV 23-25, ma manca strategia che metta tutte le Regioni sullo stesso piano”

Cartabellotta: "La battaglia in difesa del diritto costituzionale alla tutela della salute deve coinvolgere anche i più giovani, a partire dall'età scolastica"

Dalla SIN il documento di accompagnamento alla dimissione dalla TIN

Ultime News

Schillaci: "Abbattimento liste d'attesa priorità del Governo". Cittadini (Aiop): "Reinventiamo il Servizio sanitario, evitando una sanità per censo"

L’obiettivo è di raggiungere e aiutare tutti i professionisti della salute nel riconoscimento e diagnosi differenziale di lesioni del cavo orale associate a reazioni avverse a farmaci

Scotti (Fimmg): "Dal Governo un segnale importante sui certificati, ora al lavoro per la “semplificazione” della medicina generale"

Pagando dopo i 90 giorni, la sanzione è determinata in base al numero di giorni o mesi di ritardo ed è pari al Tasso ufficiale di riferimento maggiorato di tre punti, in ragione d’anno, fino al massimo del 40 per cento del contributo dovuto