Molti i servizi a disposizione dei cittadini. 36 milioni nella Legge di bilancio
Non solo la distribuzione e la vendita di farmaci: partirà a breve la rivoluzione per le farmacie italiane grazie all' accordo in Conferenza Stato-Regioni sulle linee di indirizzo per la sperimentazione della farmacia dei servizi. La svolta attesa da anni dai farmacisti è ora una realtà con 36 milioni di euro previsti nella legge di bilancio 2018 che saranno erogati in base ad programma a scaglioni elaborato dalla Regioni e trasmesso al ministero della Salute. La sperimentazione prevede la possibilità di prenotare le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale presso le strutture sanitarie pubbliche e private accreditate; pagare il relativo ticket e ritirare i referti relativi alle prestazioni; eseguire prestazioni analitiche di prima istanza quali ad esempio: il controllo della glicemia, del colesterolo e dei trigliceridi.
Ma si aggiungono anche la consegna a domicilio farmaci e dispositivi medici; la preparazione e il recapito a domicilio miscele per la nutrizione artificiale e medicinali antidolorifici, fatte salve le norme di buona preparazione e di buona pratica di distribuzione dei medicinali; la dispensazione per conto delle strutture sanitarie di farmaci a distribuzione diretta; e la possibilità di mettere a disposizione del pubblico operatori socio-sanitari, infermieri e fisioterapisti, per l' effettuazione a domicilio di specifiche prestazioni professionali richieste dal medico di famiglia o dal pediatra di libera scelta. L' accordo in Conferenza Stato-Regioni sulle linee di indirizzo per la sperimentazione della farmacia dei servizi "è il coronamento di un impegno che le farmacie comunali portano avanti da almeno quindici anni", commenta il presidente di Assofarm Venanzio Gizzi.
"E' dalla metà dei primi anni Duemila che la nostra federazione, forse la prima nel contesto nazionale - continua Gizzi - affronta con continuità il grande tema di un diverso ruolo della farmacia tanto nella relazione col paziente quanto con il Servizio sanitario nazionale". "Da allora perseguiamo una visione della farmacia non più limitata alla distribuzione del farmaco ma sempre più di consulenza verso il paziente e integrata alle altre professioni sanitarie - ha ricordato Gizzi - Lo abbiamo fatto cambiando fronti di azione, dalla diversa remunerazione alla pharmaceutical care, ma per noi è sempre stato chiaro che serviva riposizionare il senso della farmacia nel più ampio sistema salute italiano. Un sistema che peraltro doveva diventare sempre più omogeneo e risolvere le ormai inaccettabili differenze regionali al suo interno". "Da questa prospettiva il documento firmato in questi giorni è un viatico fondamentale alla realizzazione di tutti questi aspetti: relazione col paziente, rapporti operativi con gli altri soggetti attivi della terapia, riduzione delle sperequazioni territoriali. Sembra finalmente giunto il momento dei risultati. Finalmente le farmacie territoriali sono chiamate a dimostrare quello che propongono da tempo", conclude il presidente di Assofarm Venanzio Gizzi.
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