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Italiani infertili: i ginecologi consigliano il pap-test riproduttivo

Ginecologia Redazione DottNet | 29/10/2019 18:15

Misura il valore dell' ormone antimulleriano, consentendo di accertare il numero di follicoli, e quindi di effettuare una stima dell' età ovarica

 È l' infertilità la malattia del nostro tempo: colpisce il 25% degli italiani, "uomini e donne, che tendono a posticipare sempre più la decisione di avere un figlio, trascurando la riduzione dell' età ovarica correlata all' aumento dell' età biologica. Le donne in cerca di una gravidanza, in particolar modo dopo i 35 anni, dovrebbero sempre sottoporsi al 'pap-test riproduttivo': un semplice esame diagnostico che misura il valore dell' ormone antimulleriano, consentendo di accertare il numero di follicoli, e quindi di effettuare una stima dell' età ovarica, vale a dire del potenziale riproduttivo, così da poter intervenire con una strategia appropriata".

Così Giuseppe De Placido, direttore del Dipartimento Materno-Infantile dell' Università di Napoli 'Federico II' - Centro di Sterilità, e co-presidente del Congresso nazionale della Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo) in corso nel capoluogo campano. Un' opportunità concreta per gli 'aspiranti genitori', non solo in presenza di patologie oncologiche, è rappresentata dal social freezing, che consente di congelare il materiale biologico - gameti e tessuto ovarico - per poterlo utilizzare in un secondo momento. "Nei centri di sterilità - continua De Placido - la crioconservazione viene effettuata nelle donne infertili che si sottopongono a Pma, per aumentare le chance di una gravidanza in caso di fallimento del primo ciclo di stimolazione, e nelle pazienti oncologiche che devono sottoporsi a chemioterapia. È il caso, ad esempio, delle donne affette da tumore al seno, la neoplasia oncologica femminile più diffusa (il 30% di tutti i tumori) che insorge già tra i 20 e i 44 anni. Solo presso il Centro di Sterilità dell' Università 'Federico II', centro di riferimento per tutto il Sud Italia, negli ultimi due anni abbiamo effettuato un counseling dedicato ad oltre 2mila pazienti oncologici. Stanno inoltre aumentando le richieste di social freezing anche da parte di donne 'sane' che, in attesa di realizzarsi nella vita di coppia e nel lavoro, decidono di congelare gli ovociti per non rinunciare al desiderio di diventare madri".

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Tenere sotto controllo l' età ovarica non basta a preservare la fertilità. Secondo gli esperti, un errato stile di vita rappresenta un fattore di rischio importante al pari dell' età. Ad esempio, le infezioni contratte attraverso rapporti sessuali occasionali possono comportare conseguenze negative a lungo termine sulla fertilità. Anche il fumo, l' obesità e l' esposizione a inquinanti ambientali sono fattori in grado di influenzare la salute sessuale e riproduttiva di un individuo, intervenendo negativamente sula qualità degli ovociti e degli spermatozoi. "La prevenzione dell' infertilità è diventata una tematica di estrema rilevanza sociale - conclude Antonio Chiantera, Segretario nazionale Aogoi (Associazione ostetrici ginecologi ospedalieri italiani) e co-presidente del congresso - per questo motivo, la consulenza clinica da parte del ginecologo deve essere supportata dall' impegno delle Istituzioni, in primis della scuola, verso azioni concrete per promuovere una maggiore consapevolezza da parte dei giovani, fin dall' adolescenza, dell' impatto di scorretti stili di vita sulla salute riproduttiva".

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