Il 24 Giornata Mondiale, ogni anno 10 milioni si ammalano
Ogni anno nel mondo ci sono ancora oltre 4.000 decessi a causa della tubercolosi e, solo nel 2018, circa 10 milioni di persone nel mondo ne hanno ricevuto una diagnosi, ovvero 30.000 persone al giorno. A ricordarlo è l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), in vista del World Tbc Day che si celebra il 24 marzo. La tubercolosi è un'infezione polmonare provocata dal batterio Mycobacterium tuberculosis (o bacillo di Koch, dal nome del suo scopritore) e si trasmette attraverso saliva, tosse e starnuti. Come ricorda l'Istituto Superiore di Sanità, "rappresenta ancora una delle 10 principali cause di morte nel mondo" e sono "circa 4.000 ogni anno le diagnosi in Italia".
Tosse, dolore toracico, febbre e sudorazioni notturne, debolezza sono i sintomi e se non curata può esser fatale. Può però esser prevenuta e curata, anche se le forme resistenti ai farmaci rappresentano un problema crescente. La malattia è presente in tutte le parti del mondo ma la maggior parte dei casi si verifica nel Sud Est Asiatico, nel Pacifico Occidentale e Africa. Gli sforzi messi in campo a livello globale per prevenire e curare la tubercolosi, spiega l'Oms, hanno salvato dal 2000 ad oggi 58 milioni di vite. In occasione della Giornata mondiale è stata lanciata una campagna informativa volta a sensibilizzare l'opinione pubblica e porre fine all'epidemia globale di questa malattia, all'insegna degli slogan: "It's time" e "End TB". Gli obiettivi sono quelli di ridurre, entro il 2030, il numero di decessi del 90% e l'incidenza di casi del 80%, rispetto al 2015.
Lo rivela il Report pubblicato in occasione della Giornata mondiale della tubercolosi, che si celebra il 24 marzo
Patologie respiratorie, l'ospedale napoletano è un punto di riferimento per pazienti provenienti da tutta Italia
"L'infezione non dà sintomi e non ci sono dati ufficiali ma simulazioni di ricercatori internazionali"
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Il farmaco è indicato come terapia aggiuntiva di mantenimento nei pazienti di età pari o superiore a 12 anni affetti dalla patologia e che non sono adeguatamente controllati
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Falcone: “Il Mycoplasma Pneumoniae è un germe noto, provoca polmoniti di lieve entità. Il rischio è legato alla resistenza di alcuni di questi germi all’azitromicina, l’antibiotico che si utilizza in questi casi, di cui è stato fatto un uso improprio
Agisce anche sul trabecolato
La ricerca è stata coordinata dall’Università di Padova e pubblicata su Cancer
Andrea Pession: “Alcune diagnosi creano più problemi che vantaggi. Lavoreremo ancora di più in rete"
Staiano: “L’incidenza più elevata di morbillo è stata osservata nella fascia di età tra 0 e 4 anni; 11 casi avevano meno di 1 anno di età. Le alte coperture vaccinali sono l’unico strumento di difesa”
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