Oliva (Cardiocenter De Gasperis): i pazienti con sospetta cardiopatia acuta devono sempre essere valutati tempestivamente
Malgrado il Coronavirus possa moltiplicare per sei volte il rischio d’infarto, in queste ore un cardiopatico su due evita i controlli per paura del contagio: «L’allarme lanciato dalla Società italiana di cardiologia formalizza una percezione che abbiamo anche noi al Cardiocenter di Niguarda - dichiara Fabrizio Oliva, Direttore di Cardiologia 1- Emodinamica - e che è confermata dall’ANMCO (Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri), la più grossa società scientifica cardiologica nazionale che rappresenta oltre 5000 cardiologi».
La situazione può apparire paradossale: da un lato, si sottolinea di non ingolfare i pronto soccorso, dall’altro non si comprende che questo monito non vale per chi rischia la vita. Lo esplicita Oliva: «E' importante, pur in un momento storico di emergenza sanitaria e in cui è bene recarsi il meno possibile al pronto soccorso per evitare possibilità di contagio, ricordarsi che i cardiopatici restano comunque a rischio, soprattutto quelli affetti da cardiopatia ischemica e insufficienza cardiaca. Per cui nel caso si avvertano disturbi quali dolore al petto forte e insistente, specie se associato a dolore al braccio ( soprattutto sinistro), sudorazione, malessere intenso, non lo si sottovaluti, perché possono essere i primi sintomi di un infarto miocardico. In questi casi bisogna chiamare il 118 per essere valutati in urgenza». Il cardiologo di Niguarda ricorda che «pur nella situazione sanitaria complicata in cui ci troviamo sono stati mantenuti i giusti percorsi protetti per i pazienti affetti da problemi cardiologici acuti che necessitano di assistenza in urgenza.
Una over-50 su 2 soffre di insufficienza venosa. I consigli dei flebologi
E' la nuova campagna promossa dal Gruppo Servier in Italia in collaborazione con la Siprec), che mira a promuovere i benefici clinici, sociali ed economici che derivano dal seguire le terapie nelle malattie croniche cardiometaboliche
Silvestrini: "Se in passato si trattava di una patologia che colpiva principalmente i più anziani, oggi, complici gli stili di vita scorretti, l'età media si è abbassata"
Lo evidenzia lo studio danese DanGer Shock, pubblicato sul New England Journal of Medicine e presentato in occasione del 75/mo congresso dell'American College of Cardiology ad Atlanta (Usa)
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Sin dal momento della diagnosi di neoplasia, la presa in carico nutrizionale rappresenta uno degli snodi cruciali del percorso di cura: più di un paziente su due (51%), alla prima visita oncologica, riporta infatti dei deficit nutrizionali e quasi un
"Nello specifico riteniamo che sia utile emettere solo il certificato che documenta l’inizio dell’infortunio, ritendo pertanto non necessario né appropriato il rilascio di altre certificazioni successive"
Di Silverio: "Questa riforma rappresenta a nostro avviso un tentativo di ulteriore parcellizzazione basata sulla spesa storica nella logica del povero sempre più povero e ricco sempre più ricco"
Il punteggio medio (in una scala da 0 a 10) per i medici è passato da 7,3 nel 2021 a 6,9 nel 2023 e, analogamente, per il personale sanitario non medico da 7,2 a 6,8
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