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Calati i casi di epatite A nel 2019, raddoppia l'epatite E

Infettivologia Redazione DottNet | 03/04/2020 15:43

Iss, stabile l'incidenza di epatite B e C

Calata l'incidenza dell'epatite A, stabile quella di epatite B e C (pari a 0,5 casi per 100.000), mentre raddoppia quella di epatite E: è il risultato della rilevazione condotta nel 2019 dal Seieva (Sistema Epidemiologico Integrato delle Epatiti Virali Acute) coordinato dall'Istituto Superiore di Sanità (Iss). In particolare l'anno scorso in Italia sono stati segnalati 418 casi di epatite A, soprattutto nelle regioni del centro-nord quali Lombardia, Toscana, Emilia-Romagna e Piemonte, con molti casi tra viaggiatori verso aree endemiche. Sono stati invece 197 i nuovi casi di epatite B acuta, concentrati nella fascia fra i 35 e i 54 anni. Anche questa volta le Regioni più interessate sono stte Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, oltre a Veneto e Lazio. Il fattore di rischio più comune è stata l'esposizione a trattamenti di bellezza e l'esposizione in ospedale.

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Per quanto riguarda l'epatite C acuta invece sono stati segnalati 40 nuovi casi, soprattutto tra Toscana, Lombardia, Veneto e Marche, negli uomini (58%) di età compresa fra 35 e 54 anni. Anche per l'epatite C l'esposizione in ospedale rappresenta il principale fattore di rischio (42,1%), seguita dall'assunzione di droghe e i rapporti sessuali. L'anno scorso invece è stato raggiunto un vero e proprio picco di epatite E, con 98 casi contro i 49 del 2018. Un incremento che, secondo l'Iss, costituisce un campanello d'allarme e impone un monitoraggio attento dell'andamento nei prossimi mesi. Dal 2019 è iniziata in 4 Regioni pilota (Piemonte, Lombardia, Marche e Puglia) la sperimentazione di una nuova piattaforma specifica per l'approfondimento epidemiologico sui casi di epatite E, che consente una analisi più approfondita dei fattori di rischio, come il consumo di carne di maiale cruda o poco cotta, riscontrato nel 67,8% dei casi.

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