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Con gli zuccheri si scoprirà il cancro alla prostata

Oncologia Redazione DottNet | 30/05/2020 16:54

Sviluppato un test più accurato dell'attuale analisi del Psa

Grazie ad un test che analizza alcuni zuccheri complessi sarà possibile fare la diagnosi precoce del tumore alla prostata. E' questo il risultato raggiunto dai ricercatori dell'Università di Birmingham che hanno studiato il ruolo dei glicani nel sangue. Questi zuccheri, infatti, sono attaccati a molecole proteiche chiamate Psa, note per subire cambiamenti quando il cancro è già presente nel corpo. Alcuni tipi di glicani sono già stati studiati per il legame che hanno con i tumori ma fino ad ora, spiegano gli studiosi, non era disponibile la tecnologia per rilevare i glicani in modo accurato, tempestivo e specifico. La tecnica, brevettata, funziona usando un materiale sintetico a base di carboidrati per creare uno stampo specifico del glicano. Questi "recettori" vengono quindi fissati su una superficie in modo da legarsi a quel glicano e non ad altri.

"Una molecola di Psa può avere 56 zuccheri diversi attaccati a lei, ma solo quattro sono associati al cancro alla prostata.  Con questo test, siamo in grado di identificare con certezza quei quattro", dice Paula Mendes, autore principale del lavoro.  Il numero di glicani identificati in questo modo mostrerà non solo se il cancro è presente, ma quanto sia aggressivo o in stadio avanzato. Il gruppo di lavoro prevede di iniziare ad applicare la tecnica ai campioni clinici in laboratorio entro la fine dell'anno. Gli attuali test per il tumore alla prostata, spiegano gli studiosi, sono solo in grado di fornire un'indicazione di un aumento del Psa nei campioni di sangue.  Oggi può dare risultati falsi positivi in ​​circa il 50% dei casi, perché il livello di Psa di un uomo può alzarsi per una serie di ragioni diverse, non necessariamente correlate al cancro. Inoltre, circa il 25% degli uomini che hanno il cancro alla prostata non ha un Psa elevato, quindi il test non riesce a diagnosticarli. Il team spera anche di essere in grado di applicare la tecnologia per rilevare altri tumori e ha già iniziato a sviluppare un test per il carcinoma ovarico. Il lavoro è stato pubblicato su Advanced Functional Material.

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fonte: Advanced Functional Material

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