Presente nel sangue subito dopo l'attività fisica
Lo sport fa bene e mantiene giovane il cervello: questi effetti protettivi dell'attività fisica sono custoditi in una proteina rilasciata dal fegato subito dopo l'esercizio fisico, la proteina "GPLD1". È quanto scoperto in uno studio pubblicato sulla rivista Science Advances, secondo cui aumentando sperimentalmente la produzione di questa proteina nel fegato di topolini anziani e sedentari, nel giro di poco tempo si evidenziano nel cervello praticamente tutti gli effetti positivi dell'attività fisica sul cervello degli animali. Lo studio è stato condotto da Saul Villeda della University of California, San Francisco e potrebbe portare allo sviluppo di una pillola che racchiuda in sé gli effetti positivi dello sport sul cervello, da somministrare in primis ad anziani e persone con limitazioni fisiche che non possono fare sport. Gli esperti hanno scoperto la molecola GPLD1 durante esperimenti con trasfusioni di sangue: quando gli scienziati 'somministravano' sangue di topolini fisicamente attivi ad animali anziani e sedentari, questi ultimi hanno manifestato dei miglioramenti dell'attività cognitiva e effetti rigenerativi nel cervello (presenza di nuovi neuroni nell'ippocampo, area cruciale per apprendimento e memoria).
È quanto emerge da uno studio appena pubblicato su Nature Communications
Lo indica una ricerca della Monash University di Melbourne, pubblicata su Preventive Medicine Report
Alessandro Padovani: “Per l’Alzheimer si riduce l’incidenza e aumenta la prevalenza. Gli ottantenni di oggi sono meno colpiti, ma l’invecchiamento della popolazione porta in assoluto a un incremento di pazienti”
La variante protettiva identificata dallo studio si trova in un gene che produce fibronectina
È quanto emerge da uno studio appena pubblicato su Nature Communications
Lo indica una ricerca della Monash University di Melbourne, pubblicata su Preventive Medicine Report
Alessandro Padovani: “Per l’Alzheimer si riduce l’incidenza e aumenta la prevalenza. Gli ottantenni di oggi sono meno colpiti, ma l’invecchiamento della popolazione porta in assoluto a un incremento di pazienti”
La variante protettiva identificata dallo studio si trova in un gene che produce fibronectina
Sin dal momento della diagnosi di neoplasia, la presa in carico nutrizionale rappresenta uno degli snodi cruciali del percorso di cura: più di un paziente su due (51%), alla prima visita oncologica, riporta infatti dei deficit nutrizionali e quasi un
"Nello specifico riteniamo che sia utile emettere solo il certificato che documenta l’inizio dell’infortunio, ritendo pertanto non necessario né appropriato il rilascio di altre certificazioni successive"
Di Silverio: "Questa riforma rappresenta a nostro avviso un tentativo di ulteriore parcellizzazione basata sulla spesa storica nella logica del povero sempre più povero e ricco sempre più ricco"
Il punteggio medio (in una scala da 0 a 10) per i medici è passato da 7,3 nel 2021 a 6,9 nel 2023 e, analogamente, per il personale sanitario non medico da 7,2 a 6,8
Commenti