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Telemedicina contro lo scompenso cardiaco

Cardiologia Redazione DottNet | 06/10/2020 14:56

Presto servizi di telemonitoraggio domiciliare per controllare il decorso dell'infezione in coloro che sono positivi al virus

Lo scompenso cardiaco colpisce più di 1 milione di pazienti in Italia, 15 milioni in Europa. La prevalenza della malattia aumenta di circa il 2% per ogni decade di età sino a raggiungere almeno il 10% nei pazienti over 70. Lo scompenso cardiaco cronico è gravato da un elevato tasso di mortalità: oltre il 25% muore entro un anno dalla diagnosi e circa la metà entro 5 anni ed è stato stimato che ogni ricovero ospedaliero correlato allo scompenso triplichi il rischio di morte entro 12 mesi. Se n'è discusso nell'evento "La gestione dello scompenso cardiaco nell'era post-Covid" in Senato. Per i pazienti, rappresentati da Aisc, Associazione italiana scompensati cardiaci, nel periodo della pandemia l'attenzione è puntata su telemedicina e teleconsulti, oltre che su un modello di Home Care da costruire sulla base delle evidenze scientifiche, non pensato solo per le fasi emergenziali. "Si è pensato- ha spiegato Salvatore Di Somma, professore di Medicina Interna dell'Università La Sapienza e responsabile scientifico Aisc- di organizzare servizi di telemonitoraggio domiciliare per controllare il decorso dell'infezione in coloro positivi al virus ma che potevano essere curati a casa con forme meno gravi"

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."Il progetto pilota messo in atto presso la Asl di Latina- ha proseguito- ha previsto la consegna di un kit a domicilio per la rilevazione di 4 parametri che era invitato ad inviare due volte al giorno a una centrale operativa dedicata e presidiata h24. In caso di parametri alterati scattava un allarme che allertava il medico specialista in pneumologia e un relativo protocollo di assistenza".Il sistema durato sei mesi ha preso in carico 780 pazienti tra cui sono stati selezionati 325 soggetti positivi al Covid-19 con altre malattie come diabete ed obesità.Di questi solo 24 hanno avuto bisogno di cure urgenti che sono state erogate tempestivamente e hanno permesso di evitare il ricovero in Terapia Intensiva. "Stiamo pensando- ha aggiunto il dottor Giorgio Casati, direttore generale della Asl di Latina - di estendere un sistema analogo per i pazienti con scompenso cardiaco non solo per il monitoraggio delle loro condizioni ma anche per fornire informazioni sul terapie e stili di vita".

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