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Covid: alta mortalità fra i pazienti con malattie del sangue

Ematologia Redazione DottNet | 09/10/2020 17:05

Appello della Società di ematologia all'uso di mascherine e al distanziamento

 C'è un "altissimo tasso di mortalità", pari al 37%, fra le persone affette da malattie del sangue che sono state contagiate dal Covid-19 nel periodo da febbraio a maggio 2020. Percentuale 2,4 volte superiore rispetto a quella della popolazione generale che ha contratto il virus e ben 41,3 volte maggiore rispetto a quella dei malati ematologici osservata nello stesso periodo dello scorso anno, cioè in epoca pre-Covid. Lo ha rilevato uno studio italiano, promosso dalla Società Italiana di Ematologia (Sie) e pubblicato sul numero di ottobre della rivista The Lancet Hematology. Lo ha reso noto il professor Paolo Corradini, Presidente Sie e Direttore di Ematologia all'Istituto Nazionale Tumori (Int) di Milano, che ha anche fatto appello a comportamenti responsabili da parte di tutti i cittadini, proprio per salvaguardare persone immunodepresse a causa di una malattia ematologica. Lo studio della Sie, il più grande al mondo di questo tipo, ha coinvolto 536 pazienti di 67 centri. "Il 70% dei cittadini colpiti da tumore del sangue guarisce - spiega Corradini - grazie a terapie sempre più efficaci.

Lo studio dimostra che uno dei principali fattori di rischio di morte, in caso di contagio da Covid-19, è proprio la fase avanzata della patologia ematologica, a causa dell'immunodepressione provocata dalla malattia, che interessa il midollo, organo che produce le difese immunitarie". Oggi, però, sottolinea, "stiamo assistendo al rischio reale che tutto possa essere vanificato dal comportamento poco responsabile di molti cittadini. Troppi, soprattutto giovani, non indossano la mascherina e non osservano la distanza minima di almeno un metro dalle altre persone". Corradini teme anche ciò che sta accadendo in Francia "dove purtroppo, a causa dell'altissimo numero di contagi - afferma - stanno già riducendo i posti letto per terapie salvavita, come i trapianti di midollo osseo e le CAR-T (forma innovativa di immunoterapia, che utilizza le cellule del sistema immunitario), in previsione di una seconda grave ondata del virus. Dobbiamo utilizzare tutti gli strumenti e sensibilizzare i cittadini perché questo non avvenga anche in Italia - conclude - ma abbiamo poco tempo. Ed è corretto imporre l'obbligo di utilizzo della mascherina anche all'aperto".

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