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Vaccini antinfluenzali: la situazione nelle farmacie italiane

Farmacia Redazione DottNet | 15/10/2020 19:13

Bene il Lazio, soffrono Reggio Emilia e Sardegna. Ottimismo per Napoli

"Sono 100 mila le dosi di vaccino antinfluenzale destinate alle farmacie del Lazio, il doppio rispetto all'anno scorso, destinate alle persone tra i 18 ed i 59 anni, ossia chi non rientra nella fascia a rischio" a parlare il vicepresidente di Federfarma Lazio, Alfredo Procaccini. Si tratta di 100 mila dosi sulle 2 milioni e 400 mila acquistate dalla Regione. Procaccini ha spiegato come acquistare il vaccino antinfluenzale e cosa cambia dallo scorso inverno. Sarà possibile acquistarlo dal 16 ottobre nelle farmacie del Lazio: la dose verrà erogata solo con la ricetta del medico di base e avrà un costo di 9,50 euro. Dai zero ai sei anni e dopo i 60 fornire il vaccino è competenza del medico di base, dai 6 ai 17 delle Asl territoriali.

A Reggio Emilia è partita lunedì la campagna antinfluenzale. Le vaccinazioni sono cominciate negli ambulatori dei medici di medicina generale e nelle sedi predisposte dall’azienda Usl. Ma, come previsto, ci sono problemi nelle farmacie per i privati che non appartengono alle categorie a rischio: la richiesta è tanta e le dosi non sono ancora arrivate.

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“La situazione è molto problematica, perché di fronte a una richiesta alta sia da parte delle persone che da parte delle aziende, c’è molta incertezza perché a noi hanno promesso pochi vaccini e non si sa quando arriveranno”. Così Giuseppe Delfini, presidente provinciale di Federfarma.

In queste giornate di avvio della campagna antinfluenzale i farmacisti raccontano di persone in fila davanti ai negozi e continue telefonate. Ma le dosi non sono ancora arrivate. Parliamo della quota destinata a chi non appartiene alla categorie considerate a rischio, per la quali i medici di base e i servizi di igiene pubblica dell’Ausl si sono già attivati per vaccinare gratuitamente. La Regione ha destinato alle 152 farmacie pubbliche e private della nostra provincia appena 3.600 vaccini, da vendere a chi non appartiene alle fasce più fragili.

In Sardegna i vaccini antinfluenzali in distribuzione a metà: arrivate le dosi di tetravalente richieste dai medici di famiglia, mentre le farmacie attendono questa settimana le prime consegne. Si tratta di una parte delle oltre cinquecentomila dosi richieste dalla Regione. E se i medici denunciano che sono già terminati quelli contro lo pneumococco, i farmacisti sollevano il problema dell'esiguità delle dosi a loro assegnate: circa 12 a farmacia.

"Le aziende farmaceutiche hanno prodotto 17 milioni di dosi, e alle farmacie in tutta Italia arriveranno tra le 4 e i 5 milioni di dosi: ebbene noi abbiamo chiesto alla Regione Sardegna che ci vengano accordate almeno 15mila dosi, che significa il numero previsto per il 2019 - spiega all'ANSA Giorgio Congiu di Federfarma - oggi avremo un nuovo confronto con l'assessore Nieddu per ribadire questa nostra richiesta già formalizzata con una lettera venerdì sorso". Attualmente il costo per il singolo vaccino in farmacia è sui 18 euro, ma c'è anche l'ipotesi di acquistare ulteriori dosi dall'estero: "in questo caso - aggiunge Congiu - il prezzo salirebbe sino a 25 euro".

Le farmacie di Napoli e provincia allo stato attuale sono sprovviste di vaccini antinfluenzali, ma la prossima settimana dovrebbe arrivare una quota di dosi, anche se minima. “Stimiamo che arriveranno tra i 20mila e i 25mila vaccini per Napoli e provincia, circa 40 o 50mila per le farmacie di tutta la Campania“, spiega all’agenzia Dire Riccardo Iorio, presidente di  Federfarma Napoli. Per l’ufficialità bisognerà attendere la prossima settimana, quando è in programma un incontro in Regione Campania sull’approvvigionamento dei vaccini alle farmacie.

“La Regione – continua Iorio – si è resa disponibile a cedere una quota di vaccini alle farmacie per gli utenti 7-60 anni. È un inizio, pur nella consapevolezza che quest’anno, a differenza degli anni scorsi, non si riuscirà a coprire tutta la popolazione. La fascia protetta (0-6 anni, over 60 e la popolazione debole, ndr) che ha diritto al vaccino, tramite medici di base e Asl, sarà ovviamente coperta al 100%”.

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