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Fnomceo: così cambieremo la medicina generale

Medicina Generale Redazione DottNet | 21/10/2020 20:56

Anelli: “Addio al vecchio medico di famiglia, puntiamo sul team multiprofessionale convenzionato”

Addio al vecchio medico di famiglia, che visita da solo nel suo studio: la medicina territoriale del futuro si farà in team multi-professionali. E portando i professionisti 'al letto del paziente'. È questa la visione della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo), presentata in audizione presso la Commissione Igiene e Sanità del Senato dal presidente Filippo Anelli (clicca qui per leggere il testo completo).  L'organizzazione, secondo la Federazione, dovrà essere rafforzata rispetto alle modalità di lavoro più vicine alla realtà della popolazione, privilegiando un'integrazione tra diverse figure professionali, per poter stabilire un rapporto fiduciario e che sia un riferimento diretto per i cittadini, definita nella sua unità di base che è quella del micro-team". Il medico di medicina generale si rapporta con le altre figure professionali integrandosi con le loro specifiche competenze e autonomie. L'infermiere e l'assistente sanitario svolgono la funzione di "case manager" mentre al medico di medicina generale è attribuita la funzione di "clinical manager".

Questa funzione può essere svolta con efficacia con un approccio che veda la presenza dell'infermiere e dell'assistente sanitario come componenti di un micro-team insieme al medico. In modo che il rapporto di convenzione comune per tutti i professionisti del team appaia il più rispondente a questo modello di presa in carico basato sulla condivisione di azioni, obiettivi, risultati anche economici rafforzato dal rapporto di fiducia con i propri pazienti".  “Lo specialista ambulatoriale interno deve integrarsi nel microteam, laddove possibile, in alcuni casi con presenze decentrate ambulatoriali e domiciliari, ordinariamente nei presidi territoriali, ma anche utilizzando gli strumenti di telemedicina, collaborando al telemonitoraggio e mettendo in campo una disponibilità non solo prestazionale, ma di presa in carico attraverso il rapporto continuativo “a tre” con il paziente e il suo medico di medicina generale” auspica ancora la Fnomceo.
 
Per i pazienti cronici, l'Ordine propone un modello organizzativo articolato in quattro aree di presa in carico, secondo la loro stratificazione statistico-epidemiologica:
a) un’area per la gestione di uno strato della popolazione “sana o apparentemente sana” con un’attività di prevenzione, educazione e promozione della salute, a carico principalmente del Micro-team della medicina generale o pediatria di libera scelta, con la gestione delle cosiddette “acuzie semplici” attraverso una attività consulenziale da parte dello Specialista Ambulatoriale Interno, presso lo studio MMG, ambulatori o il domicilio,
b) un'area di presa in carico delle cronicità “semplici” sulla base di Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali (PDTA) di tipo specialistico territoriale attuabile sempre presso lo studio MMG/PLS, ambulatori o il domicilio,
c) un’area della gestione della cronicità “complessa” di tipo prettamente specialistico territoriale per la gestione di pazienti complessi (cardiopatici, pneumopatici, neurologici, diabetici, ecc.) sul territorio che  non richiedano ricovero e  siano gestibili nell'ambito dei  percorsi strutturati di Cure Domiciliari, in RSA, ambulatori, presso Centri/Nuclei di Cure Intermedie e infine
d) un’area avanzata per casi gravi, terminali di cure palliative presso il domicilio (ADI/UOCP) Hospice, RSA o Nuclei dedicati (SLA, Alzheimer, ecc.)
 
Lo strumento elettivo per la realizzazione della presa in carico secondo tale modello è costituito dal Piano Assistenziale Individuale (PAI) elaborato dal Medico di Medicina Generale o dal Pediatra di Libera Scelta, con l’apporto delle necessarie consulenze specialistiche, monitorato individualmente e rimodulato secondo le necessità e le modalità evolutive del paziente, con il supporto degli adeguati mezzi tecnologico-digitali (electronic health records e telemedicina) particolarmente per le aree disagiate del Paese.

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