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Vapore acqueo contro l'ipertrofia prostatica benigna

Urologia Redazione DottNet | 23/10/2020 18:11

La tecnica consente la riduzione fino al 40% del volume della ghiandola con minore rischio di sanguinamento e conservazione della funzionalità sessuale

La risoluzione di disfunzioni causate dalla ipertrofia prostatica benigna attraverso il vapore acqueo e con un intervento in sedazione che non richiede ricovero è la nuova proposta terapeutica che giunge dal presidio ospedaliero "GiovanniXXIII" di Monastier (Treviso).  La tecnica è stata spiegata oggi dal primario di urologia, Carmelo Morana, il quale ha sottolineato come la tecnica possa consentire la riduzione fino al 40% del volume della ghiandola con minore rischio di sanguinamento e conservazione della funzionalità sessuale.

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L'operazione consiste nell'introduzione all'interno della parte ingrossata della prostata, attraverso una sonda, di un ago molto sottile che, emettendo del vapore acqueo, provoca un deterioramento delle cellule iperplastiche le quali, nelle settimane successive, si essiccano permettendo così di ripristinare l'ampiezza del canale. Le dimissioni avvengono normalmente poche ore dopo l'operazione. 

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