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Cresce la longevità: dal 2000 al 2019 guadagnati 6 anni di vita in più

Sanità pubblica Redazione DottNet | 11/12/2020 19:06

Oms, la speranza di vita nel mondo è aumentata di 6 anni, passando da una media globale di 73 anni nel 2019 rispetto a quasi 67 nel 2000

Complice la diffusione di vaccini e un ampliamento dell'accesso alle cure, ma anche un miglioramento delle condizioni igienico sanitarie, continua a crescere la longevità: in un decennio la speranza di vita nel mondo è aumentata di ben 6 anni, passando da una media globale di 73 anni nel 2019 rispetto a quasi 67 nel 2000. Ma è aumentata anche la disabilità e solo 5 di questi anni in più è vissuto in buone condizioni di salute. Dall'ictus ai tumori, dalla demenza al diabete, le malattie non trasmissibili rappresentano 7 delle 10 principali cause di decesso al mondo, mentre escono dalla triste classifica Aids e tubercolosi.

A dirlo sono le Stime Globali sulla Salute dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, relative all'anno 2019 e che potrebbero però vedere dei cambiamenti per l'anno in corso, caratterizzato dalla pandemia Covid-19, a cui sono imputabili, fino ad oggi nel 2020 circa 1,6 milioni di morti.   In particolare, le malattie cardiovascolari rimangono il killer numero 1 e rappresentano il 16% dei decessi totali per tutte le cause. Il numero dei decessi annui per infarti e ictus è aumentato di oltre 2 milioni dal 2000, fino a raggiungere quasi i 9 milioni nel 2019 ma, a vedere un aumento, sono soprattutto i paesi asiatici mentre l'Europa ha registrato un calo dei decessi del 15%. L' Alzheimer e altre forme di demenza entrano tra le prime 10 cause di morte e sono al terzo posto sia in America che in Europa nel 2019.

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I decessi per diabete sono aumentati del 70% a livello globale tra il 2000 e il 2019, soprattutto tra i maschi. "Queste nuove stime ci ricordano che dobbiamo intensificare rapidamente prevenzione, diagnosi e trattamento delle malattie non trasmissibili" e "migliorare drasticamente l'assistenza sanitaria di base", ha affermato Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell'Oms. Tanto più, scrive l'Oms, che "le persone che vivono con condizioni di salute preesistenti, come malattie cardiache, diabete e condizioni respiratorie, sono a maggior rischio di complicanze e morte a causa del Covid-19".  Dall'indagine emerge invece una diminuzione globale dei decessi per malattie trasmissibili, anche se restano molto alti nei paesi a basso e medio reddito. Nel 2019, le polmoniti sono state classificate come la quarta causa di morte anche se il numero globale di decessi per questo motivo è diminuito di quasi mezzo milione rispetto al 2000.

Lo stesso vale per l'Aids che, grazie all'aumento del testing e alla diffusione di terapie antiretrovirali, è sceso dall'ottava causa di morte nel 2000 alla 19/ma nel 2019 (anche se rimane tra le principali nel continente africano). E, ancora, la tubercolosi è passata dal 7/mo posto nel 2000 al 13/mo nel 2019, con una riduzione del 30% dei decessi globali. Gli incidenti straddali sono un'altra delle principali cause di disabilità e morte, soprattutto per gli uomini: dal 2000 c'è stato un aumento del 50% nella regione africana. Quanto alla droga, a livello globale non è tra le prime 10 cause di morti premature, fatta eccezione nelle Americhe, dove tra il 2000 e il 2019 si è registrato un aumento quasi triplicato dei decessi per uso di stupefacenti. "Il prossimo aggiornamento di queste stime - conclude l'Oms- includerà una valutazione dell'impatto diretto e indiretto della pandemia Covid-19 sulla mortalità e morbilità".

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