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Sileri, l'obiettivo è i test genomici tumori nei Lea

Oncologia Redazione DottNet | 18/01/2021 14:04

Oncologi, subito il decreto che sblocca 20mln per i test genomici

"L'obiettivo adesso è fare in modo che i 20 milioni di euro che costituiranno i fondi regionali per i test genomici sul tumore al seno siano solo un primo passo, anche perché vediamo che la patologia oncologica riguarda pazienti sempre più giovani, per i quali servono trattamenti conservativi. Dobbiamo lavorare affinché i test siano quindi inseriti nei Lea, Livelli essenziali di Assistenza". Lo ha affermato il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri nel corso di una conferenza stampa on line organizzata dalla Fondazione Insieme contro il Cancro. Si tratta, ha sottolineato, di "un passo fondamentale che aiuterà tutte le donne. L'emendamento giunto in Legge di Bilancio è stata una svolta, ma è solo una prima parte del lavoro che va fatto sul tema".Nella Legge di Bilancio 2021, ha ricordato Sileri, è stato approvato un emendamento che istituisce un fondo di 20 milioni di euro per il rimborso diretto delle spese sostenute dagli ospedali per l'acquisto dei test genomici nelle donne con carcinoma mammario ormonoresponsivo in stadio precoce.

"L'introduzione dei test genomici nel percorso clinico delle donne colpite da carcinoma mammario - ha detto Sileri - rappresenta un esempio virtuoso di sinergia tra Istituzioni, pazienti e comunità scientifica, costituendo un modello di terapia personalizzata economicamente sostenibile e integrato con i percorsi diagnostico-terapeutici tradizionali. È importante che queste pazienti possano avere subito accesso alle analisi molecolari. Inoltre, in questa fase di emergenza sanitaria, l'utilizzo dei test può evitare a pazienti, per le quali risulta inappropriata la chemioterapia, di abbassare le proprie difese immunitarie e di esporsi ad ulteriori rischi di contagio da Covid-19, alleggerendo il carico per gli ospedali già sottoposti a forte stress organizzativo". Dunque, ha aggiunto, "non è possibile che una donna non possa accedere a tale possibilità diagnostica, un esame semplice e che migliora la qualtà di vita, perchè vive in una regione piuttosto che in un'altra, vista anche l'incidenza in aumento del cancro al seno soprattutto tra le più giovani". Quanto ai tempi dei decreti attuativi per la disponibilità dei test genomici su tutto il territorio, Sileri ha ricordato la necessità di diversi passaggi ma ha assicurato il proprio impegno per un loro via libera entro l'anno. 

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Contro il tumore del seno sono stati fatti grandi passi avanti, tanto che dal 2015 si registra una riduzione del -6% della mortalità, ma ora è anche possibile evitare chemioterapie inutili grazie ai test genomici, che individuano quali pazienti possono trarre reali benefici da queste cure. Il loro utilizzo è però ancora a macchia di leopardo: per questo oncologi e pazienti chiedono che si emani subito il decreto per sbloccare i 20 milioni di euro destinati proprio all'applicazione gratuita dei test genomici su tutto il territorio.   E' infatti necessaria, sottolineano oncologi ed associazioni in occasione di una conferenza stampa virtuale, la norma attuativa per usare la somma destinata dalla Legge di Bilancio alle analisi molecolari.

"Grazie all'impegno del Parlamento - rileva Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione Insieme contro il Cancro - queste risorse consentono alle pazienti di accedere ai test su tutto il territorio" e potrebbero essere risparmiati 4 trattamenti chemioterapici ogni 5 esami eseguiti.  I test genomici, in alcune tipologie di pazienti colpite da cancro del seno, consentono di prevedere il rischio di recidiva e, quindi, di escludere la chemioterapia in aggiunta all'ormonoterapia dopo l'intervento chirurgico, evitando inutili tossicità. Possono costituire anche un'arma in più nella lotta alla pandemia. Infatti, la chemioterapia "aumenta la probabilità di contrarre il Covid-19 e ne incrementa la letalità, attraverso una diminuzione delle difese immunitarie - spiega Cognetti, anche Direttore di Oncologia Medica all'Istituto Regina Elena di Roma -. Pertanto, gli strumenti che consentono di evitare trattamenti aggressivi non necessari sono un importante presidio anche contro la pandemia".

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