La mancanza di attività fisica ha contribuito a causare circa 33 milioni di casi di diabete di tipo 2 nel 2019 e 5,3 milioni di decessi nel 2018
Con palestre e piscine in molti casi chiuse, più spesso in casa anche per lavoro con lo smartworking, siamo diventati più sedentari. Questo ha un impatto sulla salute: gli esperti ritengono che la riduzione dell'attività fisica sperimentata durante i primi mesi della pandemia potrebbe portare a un aumento annuale di oltre 11,1 milioni di nuovi casi di diabete di tipo 2 e provocare oltre 1,7 milioni di decessi globalmente. Le stime sono presentate dai ricercatori dell'Università statale di San Paolo (UNESP), in Brasile, in un articolo su Frontiers in Endocrinology. Gli autori sottolineano che c'è un "bisogno urgente" di raccomandare l'attività fisica durante l'emergenza Covid. Tra le fonti di dati, la revisione ingloba un sondaggio online internazionale condotto da un gruppo di 35 istituti di ricerca in diversi continenti. Secondo i risultati, preliminari in quanto si riferiscono ai primi 1.000 volontari che hanno compilato un questionario, il livello di attività fisica è diminuito del 35% nei primi mesi di lockdown, e con un aumento del 28,6% dei comportamenti sedentari, come stare seduti o sdraiati a lungo.
Non passa giorno senza che venga pubblicato uno studio scientifico sui danni che le microplastiche provocano a diversi organi e tessuti, oltre che all’ambiente
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I cittadini, gratuitamente, potranno essere visitati per valutare lo stato di salute generale ed eventuali rischi di patologie cardio-vascolari, ipertensione arteriosa, dislipidemia, diabete, obesità, bronchite cronica, infezioni
Plazzi, "un buon sonno è una garanzia per le difese immunitarie"
l 7° Congresso Nazionale della Società Italiana della Riproduzione Umana si svolgerà a Bari dall’11 al 13 aprile 2024 e vedrà importanti novità
Sin dal momento della diagnosi di neoplasia, la presa in carico nutrizionale rappresenta uno degli snodi cruciali del percorso di cura: più di un paziente su due (51%), alla prima visita oncologica, riporta infatti dei deficit nutrizionali e quasi un
"Nello specifico riteniamo che sia utile emettere solo il certificato che documenta l’inizio dell’infortunio, ritendo pertanto non necessario né appropriato il rilascio di altre certificazioni successive"
Di Silverio: "Questa riforma rappresenta a nostro avviso un tentativo di ulteriore parcellizzazione basata sulla spesa storica nella logica del povero sempre più povero e ricco sempre più ricco"
Il punteggio medio (in una scala da 0 a 10) per i medici è passato da 7,3 nel 2021 a 6,9 nel 2023 e, analogamente, per il personale sanitario non medico da 7,2 a 6,8
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