L'evento promosso dall'Associazione Società Scientifica Interdisciplinare e di Medicina di Famiglia e Comunità (Assimefac)
Da sempre punto di riferimento del paziente e caposaldo della medicina territoriale, i medici di famiglia sono stati sin dall'inizio in prima linea con la pandemia Covid, in molti casi anche pagando con la loro vita. Celebrarli è l'obiettivo della Giornata nazionale della medicina generale, promossa per il 19 marzo dall'Associazione Società Scientifica Interdisciplinare e di Medicina di Famiglia e Comunità, (Assimefac).La giornata, che vede come testimonial Mogol, ha il patrocinio della Cabina di regia Benessere Italia. "Il medico di famiglia - osserva Nunzia Placentino, presidente Assimefac - non si occupa solo di Covid-19, ma della salute in generale dei propri assistiti, in particolare di tutti i soggetti cronici e fragili che necessitano di controlli periodici per evitare scompensi delle loro patologie. È il medico a cui ciascuno per primo si rivolge quando ha un problema di salute" e il "più vicino al proprio assistito".
L'analisi della Fondazione Gimbe fa il quadro della medicina generale tracciando l'identikit del professionista
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"Il carico di assistiti, oramai moltissimi colleghi arrivano fino a 1800, non è più sostenibile così come pensato 40 anni fa e soprattutto vanno ripensate regole di accesso e presa in carico più stringenti e dettagliate"
Entro il 2026 previsti oltre 11.400 pensionamenti
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Onotri: "I medici di medicina generale sostengono dei costi di gestione dei loro studi (fitto dei locali e la loro gestione, i costi per le segreterie) che gravano moltissimo sui loro compensi. S’incominci a detassare tutto questo"
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