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Scotti a Figliuolo: i medici di famiglia pronti a collaborare

Medicina Generale Redazione DottNet | 18/03/2021 17:52

Un incontro durato più di due ore nel corso del quale il Commissario ha attentamente valutato ogni aspetto del coinvolgimento della medicina generale nell’ottica dell’accelerazione, già ampiamente impressa, al programma di vaccinazione

Si è svolto presso il Comando Logistico dell’Esercito, l’incontro tra una delegazione di FIMMG, rappresentata dal segretario generale Silvestro Scotti e dal responsabile scientifico Walter Marrocco, e la Struttura Commissariale di Governo retta dal Generale Francesco Paolo Figliuolo, supportato anche dal suo staff medico. Un incontro durato più di due ore nel corso del quale il Commissario ha attentamente valutato ogni aspetto del coinvolgimento della medicina generale nell’ottica dell’accelerazione, già ampiamente impressa, al programma di vaccinazione di massa e del raggiungimento dell’obiettivo fissato di 500.000 inoculazioni al giorno, così da consentire il completamento nel più breve tempo possibile.  

Un incontro che il segretario generale FIMMG ha definito «cruciale nell’interesse dei cittadini e del rispetto della professionalità dei medici coinvolti». Scotti ha voluto ringraziare il Generale Figliuolo per «aver risposto così celermente alla richiesta di incontro e per la valorizzazione del ruolo che la medicina del territorio potrà avere nel contribuire a raggiungere l’obiettivo di vaccinare l’intera popolazione italiana». Nel ribadire la massima disponibilità dei medici di medicina generale a mettersi ancora una volta al servizio della salute dei cittadini e del Paese, FIMMG ha evidenziato la necessità di individuare al meglio, e il più rapidamente possibile, ogni aspetto delle due fasi cruciali: la precedenza alla vaccinazione dei soggetti maggiormente vulnerabili e, successivamente, la spinta alla campagna di immunizzazione di massa. «Abbiamo trovato - ha detto Scotti - non solo una grande disponibilità d’ascolto, ma anche una competenza assoluta e massima conoscenza di quelli che sono i problemi logistici, burocratici e gestionali. Anche e soprattutto nella comprensione di situazioni nelle quali i medici di medicina generale si trovano a operare in autonomia, in zone rurali o piccoli centri, e comunque da soli e in strutture non organizzate».

I medici di medicina generale hanno anche confermato la più ampia disponibilità a vaccinare sia nei propri studi, sia in altre sedi che la Struttura Commissariale vorrà individuare. Percorso che peraltro si incardina proprio nel solco di quel rapporto fiduciario con i pazienti che rende la medicina  territoriale centrale per il successo della campagna vaccinale. «Abbiamo percepito - ha concluso Scotti - una solida volontà di centralizzare i modelli organizzativi, evitando così disparità territoriali che possono essere molto difficili da gestire e che rischiano di andare a discapito dei cittadini. Un modello che crediamo possa essere molto efficace». Sottolineato anche al Commissario, nei limiti delle sue responsabilità, il tema dello scudo penale e della semplificazione amministrativa delle procedure, cose già chieste al Ministro Speranza e al Governo da cui si attendono risposte.

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