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Magrini, il vaccino J&J è sicuro ma avrà limitazioni

Farmaci Redazione DottNet | 14/04/2021 12:07

"I dati parlano di rarissimi eventi, 6 casi su 7 milioni di vaccini: ciò non modifica il rapporto beneficio rischio di questo farmaco"

"Il vaccino J&J e' altamente sicuro con rapporto rischio beneficio chiaramente favorevole come e' stato dimostrato dagli studi" ma " ci sono molte similitudini con il vaccino Astrazeneca, le limitazioni sono quindi possibili e ragionevoli e sara' probabilmente la direzione verso la quale ci si muovera' tutti assieme" . Lo ha detto il direttore generale dell' Aifa al Tg1, Nicola Magrini alla luce dell'allarme dagli Usa.  "I dati parlano di rarissimi eventi, 6 casi su 7 milioni di vaccini, non modifica il rapporto beneficio rischio di questo farmaco e' una pausa di grande cautela, forse eccessiva in fase pandemica".

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"Non si possono avere tentennamenti". Così Francesco Vaia, direttore sanitario dell'Istituto Spallanzani di Roma, a Radio Capital in merito al vaccino Johnson&Johnson. "Parliamo di pochi casi (di problemi legati alla coagulazione del sangue ndr) su milioni di vaccinati, ma credo che quando la farmacovigilanza verifica certe cose l'approfondimento sia doveroso ed è giusto sospendere cautelarmente. Questo non fa bene alla campagna vaccinale, ma cosa preferire in questo momento? A questa domanda la risposta è unica: non si possono avere tentennamenti". In merito al fatto che si stia ragionando su una limitazione agli over 60, come già successo per Astrazeneca, Vaia evidenzia che "in questo momento non si può rispondere se sia giusto o no". "Bisogna leggere il dossier- spiega - capire perché queste trombosi sono avvenute, se sono correlate al farmaco e dopodiché bisogna assumere una responsabilità. In questo momento meglio stare zitti, non dire nulla, affrontare il dossier e decidere in fretta. E non anticipare soluzioni, perché, soprattutto se non verranno confermate, disorientano ancora di più l'opinione pubblica. E non possiamo permettercelo. Prego le persone che se ne stanno occupando di parlare di meno e agire di più, e soprattutto decidere in fretta".

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La ricerca è stata coordinata dall’Università di Padova e pubblicata su Cancer

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