Tutti i pazienti avevano alti livelli di PF4 e nessuna precedente esposizione all'eparina
Una rara risposta immunitaria che assomiglia a sua volta a una rara reazione al farmaco eparina, potrebbe essere alla base dei casi di trombosi che si sono verificati in alcuni dei vaccinati con Astrazeneca. Lo riferisce il sito del British Medical Journal, che si basa su due studi pubblicati dal New England Journal of Medicine.La prima indagine ha riguardato 11 pazienti di Austria e Germania con un'età media di 36 anni, che hanno sviluppato coaguli di sangue e livelli bassi di piastrine tra 5 e 16 giorni dopo la vaccinazione: tutti i pazienti hanno avuto trombosi, e 6 sono deceduti. In tutti e 11 sono stati rilevati anticorpi anti-eparina (PF4), che normalmente si riscontrano in persone che sviluppano la trombocitopenia (rara reazione al farmaco anticoagulante eparina). "Se questi anticorpi sono autoanticorpi contro i PF4 indotti dal forte stimolo infiammatorio della vaccinazione, o anticorpi indotti dal vaccino che interagisce con i PF4 e le piastrine richiede ulteriori studi", ha dichiarato Andreas Greinacher dell'Università di Griefswald in Germania, uno degli autori della ricerca, che hanno suggerito che la possibile attivazione dei PF4 potrebbe essere il dna libero nel vaccino.
Pembrolizumab riduce la mortalità del 38% rispetto al placebo
"Tenere alti livelli di biosicurezza anche dopo la vaccinazione"
Efficacia prossima all'80%, buona protezione anche negli anziani
Lo rivela uno studio pubblicato sul Journal of American Medical Association che sottolinea l'amara scoperta
Pembrolizumab riduce la mortalità del 38% rispetto al placebo
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La revisione è iniziata nel luglio 2023, a seguito di segnalazioni di casi di pensieri suicidari e pensieri di autolesionismo da parte di persone che utilizzavano medicinali a base di liraglutide e semaglutide
Lo rnivela un team multidisciplinare composto da immunologi e otorini dell'Ospedale Careggi di Firenze
Sin dal momento della diagnosi di neoplasia, la presa in carico nutrizionale rappresenta uno degli snodi cruciali del percorso di cura: più di un paziente su due (51%), alla prima visita oncologica, riporta infatti dei deficit nutrizionali e quasi un
"Nello specifico riteniamo che sia utile emettere solo il certificato che documenta l’inizio dell’infortunio, ritendo pertanto non necessario né appropriato il rilascio di altre certificazioni successive"
Di Silverio: "Questa riforma rappresenta a nostro avviso un tentativo di ulteriore parcellizzazione basata sulla spesa storica nella logica del povero sempre più povero e ricco sempre più ricco"
Il punteggio medio (in una scala da 0 a 10) per i medici è passato da 7,3 nel 2021 a 6,9 nel 2023 e, analogamente, per il personale sanitario non medico da 7,2 a 6,8
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