Diabete 2, prescrizione di terapie ipoglicemizzanti e rischio di mortalità da Covid

Tra i fattori di rischio per la mortalità da COVID-19, il diabete di tipo 2 è emerso come uno dei più importanti e comuni.  In un recente studio di coorte basato sulla popolazione, il rischio di mortalità da COVID-19 era due volte più alto nelle persone con diabete di tipo 2 rispetto a quelle senza;  studi hanno anche dimostrato un'associazione tra iperglicemia e aumento della mortalità correlata a COVID-19 nelle persone con diabete di tipo 2. Sebbene siano stati proposti potenziali benefici terapeutici diretti in relazione al COVID-19, la sicurezza di alcune terapie ipoglicemizzanti nelle persone con diabete di tipo 2 e COVID-19 è stata messa in dubbio.

 È stato ipotizzato che gli inibitori della DPP-4 modifichino potenzialmente l'attività biologica di vari substrati coinvolti nella risposta immunitaria all'infezione, con suggerimenti di potenziale beneficio o danno.  È stato proposto che gli inibitori SGLT2 potrebbero aumentare il rischio correlato a COVID-19 attraverso una maggiore espressione renale dell'enzima di conversione dell'angiotensina 2 (ACE2),  un recettore del virus SARS-CoV-2.

 Allo stesso modo, gli agonisti del recettore GLP-1 sono stati associati con una maggiore espressione di ACE2 nei polmoni e nel tessuto cardiaco e con effetti benefici nel danno polmonare acuto, con suggerimenti di possibili effetti utili e dannosi in COVID-19.  Studi recenti hanno suggerito un minor rischio di mortalità ospedaliera correlata a COVID-19 nelle persone con diabete di tipo 2 a cui è stata prescritta metformina prima del ricovero ospedaliero  o sitagliptin al momento del ricovero.

Nonostante le richieste di controlli continui per comprendere l'uso, i rischi e i benefici delle singole classi di farmaci ipoglicemizzanti nelle persone con diabete di tipo 2 e COVID-19, non ci sono dati comparativi completi sugli effetti differenziali dei farmaci ipoglicemizzanti sul rischio per COVID-19 grave.  Gruppi di esperti hanno espresso raccomandazioni di consenso per farmaci ipoglicemizzanti, come evitare metformina e inibitori SGLT2, a causa dei presunti rischi di acidosi lattica con metformina e chetoacidosi diabetica con inibitori SGLT2 in pazienti ricoverati in ospedale con COVID-19.  Tuttavia, la sospensione di questi farmaci potrebbe non solo provocare iperglicemia, un fattore di rischio per esiti peggiori in COVID-19, ma aumenta anche il rischio a lungo termine di eventi cardiovascolari maggiori e la progressione della malattia renale cronica.

Risultati

2 851 465 persone sono state incluse in questa analisi, di cui 1 593 730 (55,9%) erano uomini; 1 884 675 (66,1%) erano bianchi, 399 540 (14,0%) erano asiatici e 135 860 (4,8%) erano neri; e l'età media era di 67 anni (IQR 57-77; figura 1 , tabella ). Il farmaco ipoglicemizzante o la classe di farmaci più comunemente prescritti era la metformina (1800005 [63 · 1%] persone), seguita da sulfoniluree (561 290 [19 · 7%]), inibitori della DPP-4 (479 555 [16 · 8%]), insulina (350 960 [12,3%]), inibitori SGLT2 (266 505 [9,3%]), agonisti del recettore GLP-1 (110 820 [3,9%]), tiazolidinedioni (60 085 [2,1%]), meglitinidi (4440 [0,2%]) e inibitori dell'α-glucosidasi (1665 [0,2%]; tabella). Tra i partecipanti che hanno prescritto diverse classi di farmaci ipoglicemizzanti, erano presenti differenze per la maggior parte delle caratteristiche studiate, tra cui il livello di HbA 1c , il numero di farmaci ipoglicemizzanti prescritti, la durata del diabete e il BMI ( tabella ).

Figura 1 Profilo di coorte

Tabella Caratteristiche delle persone con diabete incluse nella coorte

I dati sono n (%), a parte i tassi di mortalità (IC 95%). I dati presi direttamente dal National Diabetes Audit sono arrotondati alle cinque persone più vicine per proteggere la riservatezza. eGFR = velocità di filtrazione glomerulare stimata.

* I dati sulla morte dell'Ufficio per le statistiche nazionali e i tassi di mortalità associati non sono arrotondati; I dati dell'intera coorte includono anche persone a cui non è stato prescritto nessuno dei farmaci ipoglicemizzanti elencati (4132 decessi con COVID-19).

Durante il follow-up di 1 517 762 anni-persona, 13 479 (0,5%) delle 2 851 465 persone nella coorte hanno avuto decessi correlati a COVID-19, corrispondenti a un tasso di mortalità grezzo di 8,9 per 1000 persone -anni (95% CI 8,7-9,0). I tassi per 1000 persone-anno variavano da 3 · 2 (95% CI 2 · 9–3 · 5) nei pazienti a cui erano stati prescritti inibitori SGLT2 a 17 · 0 (8 · 4–25 · 5) in quelli prescritti inibitori dell'α-glucosidasi.

Le associazioni non aggiustate tra ciascuna variabile e il rischio di morte correlata al COVID-19 sono riportate in appendice (pp 3–4 ). Tenendo conto delle differenze nelle caratteristiche dei pazienti, l'HR aggiustato per la morte correlata a COVID-19 era 0,77 (IC 95% 0,73-0,81) per quelli a cui era stata prescritta metformina (rispetto a quelli a cui non era stata prescritta metformina) · 75 (0 · 48–1 · 17) per i meglitinidi, 0 · 82 (0 · 74–0 · 91) per gli inibitori SGLT2, 0 · 94 (0 · 82–1 · 07) per i tiazolidinedioni, 0 · 94 (0 · 89–0 · 99) per le sulfoniluree, 0 · 94 (0 · 83–1 &mid