Canali Minisiti ECM

Gli effetti del colesterolo Ldl sul rischio cuore dipendono anche dai geni

Cardiologia Redazione DottNet | 24/05/2021 13:43

Lo rivela lo studio pubblicato sulla rivista scientifica Circulation, dell'American Heart Association, e realizzato da Allelica, società di software di genomica

L'effetto del colesterolo Ldl (il cosiddetto colesterolo "cattivo") sul rischio di sviluppare un infarto miocardico dipende anche dai geni, e combinando le informazioni sul livello di questa sostanza con quelle sul Dna si possono identificare persone a maggior rischio cardiovascolare che sarebbero altrimenti invisibili ai modelli di rischio tradizionali. Lo afferma lo studio pubblicato sulla rivista scientifica Circulation, dell'American Heart Association, e realizzato da Allelica, società di software di genomica.  Le malattie cardiovascolari, ricorda Allelica, sono la principale causa di morte in Europa, con quasi 4 milioni di decessi (43% di tutti i decessi) nel 2016. Lo studio pubblicato su Circulation mostra, in particolare, che le persone con livelli medi di colesterolo Ldl (130-160 mg/dl) ma con uno score poligenico elevato (Prs) hanno un rischio equivalente di soffrire di malattie cardiovascolari e infarto rispetto alle persone con ipercolesterolemia (> 190 mg/dl) ma con un Prs di valore medio.

pubblicità

La ricerca ha inoltre dimostrato che le persone con punteggi poligenici elevati possono ridurre il rischio di malattia se mantengono livelli ottimali di Ldl. "Il rischio di un individuo di avere un infarto o un ictus è determinato dall'interazione di molti elementi, essendo esso multifattoriale e poligenico - spiega Ciro Indolfi, Presidente della Società Italiana di Cardiologia -. Questo studio suggerisce che i maggiori benefici dei farmaci che abbassano il colesterolo Ldl si otterrebbero negli individui con alti score di rischio poligenico". 

Commenti

I Correlati

È quanto emerso dal rapporto commissionato dalla Federazione Europea delle Industrie e Associazioni Farmaceutiche che ha presentato le raccomandazioni per una corretta gestione dei fattori di rischio per infarto

Si tratta di una "road map" stilata da un gruppo di lavoro composto da clinici e rappresentanti dei pazienti con l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica su queste malattie

Aumentano del 20% le probabiltà di salvare il paziente colpito da arresto cardiaco

Lo rivela uno studio condotto dai neurologi del dipartimento di Scienze cliniche applicate e biotecnologiche dell'Università dell'Aquila, pubblicato online sul Journal of Neurology, Neurosurgery, and Psychiatry

Ti potrebbero interessare

È quanto emerso dal rapporto commissionato dalla Federazione Europea delle Industrie e Associazioni Farmaceutiche che ha presentato le raccomandazioni per una corretta gestione dei fattori di rischio per infarto

Lo rivela uno studio condotto dai neurologi del dipartimento di Scienze cliniche applicate e biotecnologiche dell'Università dell'Aquila, pubblicato online sul Journal of Neurology, Neurosurgery, and Psychiatry

Il primo SGLT2i in Italia rimborsato, oltre che per il trattamento dello scompenso cardiaco cronico sintomatico, anche per il trattamento del diabete mellito di tipo 2 e della malattia renale cronica

In molti casi si può farlo in sicurezza, con qualche accortezza, come evidenzia l'American Heart Association (Aha)

Ultime News

Schillaci: "Abbattimento liste d'attesa priorità del Governo". Cittadini (Aiop): "Reinventiamo il Servizio sanitario, evitando una sanità per censo"

L’obiettivo è di raggiungere e aiutare tutti i professionisti della salute nel riconoscimento e diagnosi differenziale di lesioni del cavo orale associate a reazioni avverse a farmaci

Scotti (Fimmg): "Dal Governo un segnale importante sui certificati, ora al lavoro per la “semplificazione” della medicina generale"

Pagando dopo i 90 giorni, la sanzione è determinata in base al numero di giorni o mesi di ritardo ed è pari al Tasso ufficiale di riferimento maggiorato di tre punti, in ragione d’anno, fino al massimo del 40 per cento del contributo dovuto