Le tecnologie che offrono interventi terapeutici guidati da programmi software di alta qualità e prescrivibili dal medico, sono già disponibili nella pratica clinica negli Usa, in Francia e Germania
Le Terapie digitali, ovvero tecnologie che offrono interventi terapeutici guidati da programmi software di alta qualità e prescrivibili dal medico, sono già disponibili nella pratica clinica negli Usa, in Francia e Germania. Rappresentano un'opportunità per l'Italia, ma richiedono "un nuovo percorso normativo". Un invito ad accelerare per far arrivare ai pazienti questa innovazione su cui si sta investendo molto in altri paesi, arriva dal 42/mo Congresso della Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie (Sifo), che ha visto la partecipazione di oltre 2.500 persone. Da non confondere con le applicazioni digitali a disposizione dei cittadini, una terapia digitale è un software solo su prescrizione che fornisce interventi terapeutici basati sull'evidenza per prevenire, gestire o curare un disturbo o una malattia, come dipendenza da sostanze, obesità, disturbo da deficit di attenzione e spettro autistico, Bpco, asma, diabete. Queste Digital Therapeutics sono soggette alle disposizioni del Regolamento Ue sui dispositivi medici, "tuttavia, tale Regolamento non contiene disposizioni specifiche - spiega Barbara Meini, coordinatrice Editoria scientifica Sifo e dirigente farmacista presso l'USL nord-ovest Toscana -.
Di Silverio: "Questa riforma rappresenta a nostro avviso un tentativo di ulteriore parcellizzazione basata sulla spesa storica nella logica del povero sempre più povero e ricco sempre più ricco"
Il punteggio medio (in una scala da 0 a 10) per i medici è passato da 7,3 nel 2021 a 6,9 nel 2023 e, analogamente, per il personale sanitario non medico da 7,2 a 6,8
Chiusi il 9% in 10 anni. Fra il 2019 e il 2022, 11.000 clinici hanno scelto di lasciare le strutture pubbliche e l’esodo continua inesorabilmente
È quanto emerge da uno studio appena pubblicato su Nature Communications
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Nel 2023 sono stati 4,5 milioni, pari al 7,6% della popolazione, erano il 7% nel 2022. I motivi: problemi economici, liste d'attesa e difficoltà di accesso
Sin dal momento della diagnosi di neoplasia, la presa in carico nutrizionale rappresenta uno degli snodi cruciali del percorso di cura: più di un paziente su due (51%), alla prima visita oncologica, riporta infatti dei deficit nutrizionali e quasi un
"Nello specifico riteniamo che sia utile emettere solo il certificato che documenta l’inizio dell’infortunio, ritendo pertanto non necessario né appropriato il rilascio di altre certificazioni successive"
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