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Nuovi dati sulla vaccinazione Covid eterologa: risposta immunitaria più forte

Infettivologia Redazione DottNet | 21/10/2021 18:31

Speranza: “I dati sulla pandemia che arrivano dal Regno Unito indicano che bisogna essere prudenti”

L'Italia in una Europa che vede ancora casi di Covid in crescita è un'isola felice. Il motivo lo spiega il Ministro Roberto Speranza: “l’Italia è in questo momento uno dei Paesi a livello europeo, a livello mondiale con il più alto tasso di vaccinazione e dobbiamo insistere perché ogni vaccino in più che abbiamo, è uno scudo un po' più forte per affrontare i prossimi mesi però poi c'è anche un tema di misure. Io credo che l'Italia abbia conservato un tema di misure di prudenza, di precauzione a partire dall'utilizzo delle mascherine nei luoghi chiusi o dove ci sono assembramenti anche all'aperto, che sono importanti e che io credo vadano conservati. Dunque il messaggio che arriva dalla Gran Bretagna è un messaggio importante di attenzione, va seguito con cautela e con prudenza”  “Condivido – ha proseguito il Ministro - molto il senso delle indicazioni date dal Commissario Figliuolo, la circolare ultima del ministero della Salute è molto chiara, indica la possibilità di procedere nella popolazione oltre i 60 anni, nei fragili di ogni età, nelle Rsa, nel personale sanitario, e io credo che in questo momento dobbiamo farlo, naturalmente aspettando i sei mesi dal completamente del ciclo vaccinale”.  “La terza dose - ha aggiunto Speranza - è un pezzo fondamentale della nostra strategia di protezione, chiaramente partiamo da chi ha maggiore fragilità e una distanza più larga dal completamento del ciclo vaccinale, io condivido molto le indicazioni del commissario Figliuolo".

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E proprio sulla terza dose arrivano nuovi dati con le prove che per il richiamo del vaccino anti Covid sia meglio procedere con prodotti diversi rispetto alla prima o seconda dose. Lo sottolinea l'Ema. “Stiamo vedendo risultati promettenti da studi che confermano una risposta immunitaria più forte quando il vaccino somministrato come 2a o 3a dose è diverso dal vaccino che è stato inizialmente ricevuto”, ha detto in conferenza stampa il responsabile della task force vaccini Marco Cavaleri. “Continuiamo a raccogliere e analizzare i dati sulla vaccinazione eterologa”. Nella conferenza è stato poi anticipato che “una decisione dell'Ema su terza dose di Spikevax, il vaccino Covid-19 di Moderna, nelle persone di età superiore a 12 anni, 6 mesi dopo la seconda dose, è prevista per il 25 ottobre”
 
L'Agenzia europea del farmaco inoltre dovrebbe cominciare “la prossima settimana” la valutazione del farmaco antivirale orale molnupiravir sviluppato dall'americana Merck, che ha mostrato di ridurre di circa il 50% il rischio di ricovero e morte nei pazienti con Covid in forma lieve o moderata. “L'Ema - ha spiegato Cavaleri - ha dialogato costantemente con lo sviluppatore” del prodotto, descritto dagli esperti come la speranza di un primo trattamento domiciliare anti Sars-CoV-2. Si è parlato anche dello stop di CureVac. “Abbiamo capito da CureVac che ha ora deciso di concentrare gli sforzi su un programma di sviluppo per una seconda generazione del vaccino anti-Covid, sul quale l'Ema ha già fornito una consulenza scientifica, e non vediamo l'ora di impegnarci ulteriormente con loro”.
 
“Benché la rolling review consenta all'Ema di accelerare la revisione dei dati - ha spiegato l'esperto - c'erano ancora questioni non risolte soprattutto rispetto alla produzione del vaccino, e c'era bisogno di rivedere i dettagli di tutti i dati clinici e di chiarire ogni incertezza”. Ma sul tavolo Ema ci sono anche altri vaccini. “Globalmente siamo soddisfatti di vedere che la pipeline di nuovi vaccini Covid è ancora forte - ha aggiunto Cavaleri - Avere un'ampia gamma di piattaforme tecnologiche rimane importante per affrontare questa e future pandemie”. Oltre a quelli a mRna e a vettore adenovirale già approvati, “altri 4 vaccini sono sotto revisione Ema e si basano su diverse piattaforme tecnologiche: abbiamo un vaccino da virus inattivato, due vaccini a base di proteine e uno a vettore adenovirale”. Il lavoro è costante per “rendere disponibili in Ue questi vaccini, in caso di approvazione, il più presto possibile”.
 
E poi si è parlato anche dell’ampliamento della produzione. “L'esempio più recente è l'approvazione di 2 nuovi siti di produzione per il prodotto finito di Pfizer/BioNTech», cioè i due poli italiani di Monza e Anagni. “Questa attività per l'incremento della capacità produttiva dei vaccini che stiamo portando avanti ha permesso all'Ue di mettere a disposizione dei cittadini europei più di 700 milioni di dosi di vaccino anti-Covid ed esportare oltre 1 miliardo di dosi per il resto del mondo, verso più di 150 Paesi”, ha ricordato infine Cavaleri, che ha risposto anche a una domanda su `Sputnik light´, ovvero la versione monodose del vaccino russo: “Stiamo vedendo la discussione in corso su Sputnik light”, del quale su alcuni media si parla anche in relazione alla terza dose. “A questo stadio, non abbiamo ancora una chiara comprensione di quando l'azienda intenda presentare una domanda anche per questo vaccino in Ue. Ma continuiamo il dialogo per arrivare a chiarirlo”.
 
Quanto ai vaccini già autorizzati, Cavaleri ha informato che è stata rinnovata per un anno dalla Commissione europea l'autorizzazione condizionata all'immissione in commercio per quello di Pfizer/BioNTech. In precedenza lo stesso rinnovo lo aveva ottenuto anche il vaccino di Moderna. Il responsabile Ema ha poi bocciato la cosiddetta immunità naturale, uno dei cavalli di battaglia dei No vax. Con quasi 5 milioni di morti in tutto il mondo, “il costo umano dell'immunità naturale, lasciando che il virus circoli liberamente, non è tollerabile”.

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