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Difficile curarsi per il 43 per cento degli italiani: costi elevati

Sanità pubblica Redazione DottNet | 15/03/2022 17:08

L'indagine di Altroconsumo fotografa un'Italia in difficoltà su tutti i fronti a cominciare dalla salute diventata un lusso. E le previsioni non sono buone

Torna l’annuale analisi Altroconsumo sulla capacità delle famiglie italiane di sostenere le spese principali della vita di tutti i giorni. L’Organizzazione di consumatori - insieme alle omologhe di Spagna, Belgio e Portogallo che fanno parte di Euroconsumers - ha condotto la periodica indagine che stima, tramite un indice studiato ad hoc, il livello di difficoltà dei consumatori nell’affrontare le spese durante l’anno precedente, le differenze fra le aree geografiche e fra le tipologie di famiglia, insieme alle aspettative per l’anno a venire. Il Termometro Altroconsumo registra un peggioramento generale per gli italiani nel sostenere le spese dei 6 diversi ambiti analizzati: abitazione, mobilità, salute, cultura e tempo libero, alimentazione, istruzione. L’indice italiano di quest’anno è pari a 46,2, in linea con i risultati degli altri Paesi, fatta eccezione per il Belgio che mostra l’indice più alto dei 4, pari a 53,7. 

NEL 2021, DIFFICOLTÀ IN AUMENTO: SALUTE, ABITAZIONE E MOBILITÀ LE VOCI PIÙ CRITICHE

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In primo luogo, durante l’inchiesta, è stata fotografata la capacità degli italiani di sostenere le principali spese quotidiane. Nel 2021 il numero di famiglie in grado di affrontarle senza difficoltà è diminuito: l’indice è, infatti, passato da 48,9 a 46,2 nel 2021. Gli ambiti in cui si riscontrano maggiori disagi sono la salute (per il 43% dei rispondenti), l’abitazione (per il 39%) e la mobilità (37%). In particolare, rispetto al 2020 si registra un importante aumento delle famiglie in difficoltà a pagare le bollette (+10%), le spese per l’automobile (+9) e quelle dentistiche (+6%). Anche per quanto riguarda il tema risparmio si registra un calo: è stato, infatti, faticoso mettere soldi da parte per il 68% degli intervistati.  

ITALIANI A CONFRONTO: FORTI DISAGI PER LE FAMIGLIE DEL MERIDIONE E PER QUELLE IN CUI I PARTNER NON SONO LAUREATI

In secondo luogo, è stato effettuata una comparazione sia fra le diverse zone della Penisola che fra le varie tipologie di famiglie. Anche nel 2021 emergono importanti differenze fra Nord e Sud. Nel Mezzogiorno la percentuale di famiglie in grave difficoltà economica risulta, infatti, particolarmente alta (10%). Nello specifico, le Regioni in cui si riscontrano una situazione peggiore sono Calabria, Abruzzo, Sicilia, Campania, Marche e Umbria. Quelle in cui, invece, il panorama è più positivo sono la Liguria, la Lombardia, il Piemonte, l’Emilia-Romagna e il Veneto.
Paragonando le tipologie di nuclei familiari, si conferma una maggior agilità nella gestione delle spese fra le famiglie in cui entrambi i partner sono laureati (indice pari a 52,6) rispetto a quelle in cui non lo sono (42,9). Forti i disagi per i single under 35 che registrano un indice pari a 42,3, ma lo stato più critico si riscontra nelle famiglie in cui uno dei partner è disoccupato (37).

ASPETTATIVE PER IL 2022: PESSIMISTA 1 INTERVISTATO SU 3

Nell’inchiesta si è cercato di fotografare anche quella che è la percezione degli italiani per l’anno in corso. La percentuale di cittadini che pensano che le difficoltà economiche aumenteranno è pari al 35% contro un 19% che ritiene, invece, che ci saranno miglioramenti. Per quanto riguarda i risparmi, il 71% dei rispondenti teme che sarà difficile per la propria famiglia mettere soldi da parte quest’anno. Sia sulla situazione attuale sia, di conseguenza, sui pronostici futuri pesa ancora l’effetto Covid. Ben 1 famiglia su 3 ha subito una riduzione delle entrate nel 2021 per la pandemia, principalmente (46% dei casi) a causa di un periodo di inattività professionale.

"Il termometro segna rosso: sempre più famiglie fanno fatica a sostenere le spese quotidiane, segno di un generale impoverimento degli Italiani che si conferma nelle aree già in difficoltà e si allarga anche nuove fasce della popolazione, toccando anche il cosiddetto ceto medio. Un quadro ancor più preoccupante se pensiamo alla crisi che, proprio in queste ultime settimane, si sta ulteriormente acuendo per via dei rincari di energia, carburanti e prodotti alimentari, accelerata dal conflitto in Ucraina. In questo scenario, non possiamo che raccogliere e condividere la preoccupazione delle persone, che temono un ulteriore peggioramento nel prossimo futuro" dichiara Federico Cavallo, Responsabile Relazioni Esterne Altroconsumo "Ecco perché proprio oggi, Giornata Mondiale dei Diritti dei Consumatori, chiediamo alle istituzioni che si continui ad agire con determinazione e a 360° per supportare concretamente i cittadini in un momento così critico, in cui si rischia non solo una brusca frenata della ripresa ma di veder aumentare disuguaglianze e disagio sociale" conclude.

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