Canali Minisiti ECM

E' allarme persone chiuse in casa, l'esperto: serve lo psicologo domiciliare

Psichiatria Redazione DottNet | 24/03/2022 17:29

Il chiudersi in casa, restare soli, con l'illusione di sentirsi protetti, finisce per isolare le persone: per questo lo psicologo si reca a domicilio

 "Sempre più frequentemente vediamo persone, spesso giovani, che tendono a chiudersi in casa, addirittura nelle proprie stanze: tagliano i ponti con il mondo, con la socialità, rifiutano di entrare nel mondo, da cui si sentono a loro volta rifiutati. In questi casi l'intervento domiciliare rappresenta spesso l'unico modo per offrire ascolto e aiuto”. Lo dice Fabio Tognassi, psicologo, psicoterapeuta, psicoanalista, membro dell'équipe di Jonas Onlus Milano e responsabile clinico del servizio di Assistenza psicologica domiciliare (Apd) attivo su Milano e provincia. La chiusura alla socialità, in crescita a causa dell'isolamento imposto dalla pandemia Covid-19, “è un nuovo sintomo del nostro tempo”, continua Tognassi. Il servizio di Apd - che vede coinvolte in maniera trasversale le associazioni e i professionisti di Jonas per gli adulti, Telemaco per gli adolescenti e Gianburrasca per i bambini, coordinato da Francesca D'Oronzio - rompe gli schemi classici della psicoanalisi, in cui è il paziente ad andare dall'analista. In questo caso, sono gli psicologi ad andare a casa di chi vive un malessere e una sofferenza per una situazione di stallo e chiusura al mondo.

La necessità di incontrare queste persone nel loro contesto domiciliare è dovuta a due ragioni principali: "la prima – spiega Tognassi - riguarda quelle situazioni in cui la sofferenza psichica è talmente elevata da far sentire al paziente l'esigenza di una presenza maggiore dello psicologo nella propria quotidianità, per aiutarlo a rimettere in moto la propria vita. Lo stesso vale anche per i casi in cui l'intervento psicologico standard non è sufficiente, ad esempio nel campo della disabilità, intellettiva e fisica. Da un po' di tempo, a queste, si sono aggiunte nuove forme di sofferenza legate al ritiro sociale” aumentato dalla pandemia. Nel lavoro psicologico, “scommettiamo sull'incontro reale tra le persone – sottolinea Tognassi -. Andiamo a casa loro, in giro con loro, organizziamo attività insieme a loro, aiutandoli ad uscire dal loro isolamento difensivo”. A tale proposito, il gruppo di esperti non si fa “troppi problemi a rompere la ‘sacralità' del setting psicoanalitico. Questa - aggiunge il responsabile dell'Apd - è sempre stata la nostra missione sociale: far uscire la psicoanalisi dagli studi privati degli analisti, mettendoli in rapporto con la vita e le esigenze sociali della città. A partire dall'invenzione di Jonas e di Recalcati, la psicoanalisi non è più una pratica terapeutica elitaria”.

pubblicità

Anche per questo “le difficoltà economiche – aggiunge - non devono essere il motivo per il quale un paziente non possa accedere a una cura psicoanalitica. Oggi in Jonas abbiamo anche pazienti che pagano, per una seduta, una cifra simbolica”. Quando “si avverte la sensazione che da soli non ce la si fa, si può chiedere aiuto”, ricorda Tognassi, che invita a rivolgendosi al servizio di Apd, indicato nel sito https://www.jonasitalia.it/apd/ . Il chiudersi in casa, restare soli, con l'illusione di sentirsi protetti, finisce per isolare le persone: per questo lo psicologo si reca a domicilio. “Nessuno si salva da solo – conclude lo psicoterapeuta -. Questa è una delle grandi lezioni che i recenti accadimenti mondiali (la pandemia, la guerra...) ci stanno insegnando. La nostra vita, così come la felicità, la salute psichica, dipendono dalla qualità dei nostri legami sociali, dall'attenzione, dalla cura, dalla solidarietà con cui li nutriamo. Certo, il mondo può fare molta paura, è inutile negarlo, ma insieme è possibile trovare il coraggio per abitarlo”. 

Commenti

I Correlati

"Meno uso di farmaci e accesi dal medico di base, sintomi sotto controllo e maggiore produttività lavorativa", Cnop presenta dati progetto PsyCARE alla Camera

Chieste più risorse, più personale, più sicurezza

"Spesso sono forme lievi non diagnosticate in età infantile"

E' l'aripiprazolo 960 mg, il primo antipsicotico Lai (a lunga durata di azione) autorizzato dalla Ue per il trattamento di mantenimento della schizofrenia nei pazienti adulti stabilizzati con aripiprazolo

Ti potrebbero interessare

La qualità delle relazioni sociali può aiutare nel passaggio tra infanzia e adolescenza

“L’autismo è correlato all’età sempre più avanzata dei neo genitori, soprattutto di quella paterna, perché il Dna dello spermatozoo cambia, anche a causa dello stress”

Madeo: “È importante sottolineare che l’ADHD si nasconde dietro i comportamenti di tutti i giorni, in specifiche situazioni e attività in cui il soggetto è impegnato. Questo disturbo si individua soltanto ponendo le giuste domande"

Secondo i dati dell'Istituto assisano negli ultimi cinque anni sono aumentate le richieste di valutazione clinico-funzionale per bambini al di sotto dei cinque anni. I casi esplodono e aumentano le difficoltà per ragazzi e famiglie

Ultime News

La medicina oculistica offre soluzioni sempre più raffinate: cristallini che, oltre a eliminare “l’appannamento” ridanno una vista normale, terapie efficaci per le patologie della terza età

Il 30–35% dei ragazzi di età inferiore ai 14 anni sia miope, in pratica uno su tre

Dall’analisi della retina l’AI può già individuare, come un esperto specialista, glaucoma, retinopatia diabetica, degenerazione maculare, retinopatia del prematuro

Il timore è che il virus si adatti e avvii il contagio interumano