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Dalla prossima settimana farmaci antivirali prescritti da Medici di famiglia e acquistabili in farmacia

Aifa Redazione DottNet | 12/04/2022 21:11

Cricelli: "Nel giro di poche ore provvederemo a distribuire un'informazione approfondita e capillare a tutti i medici di medicina generale italiani attraverso strumenti di informazione e formazione"

La possibilità di prescrivere antivirali contro il Covid da parte dei medici di famiglia dovrebbe partire dall'inizio della prossima settimana. Attualmente questi farmaci vengono prescritti da infettivologi, medici ospedalieri e  Usca.: Il farmaco in questione, il Paxlovid, "ha numerose interazioni farmacologiche da valutare con attenzione". Lo scopo "è usarlo maggiormente e in condizioni di sicurezza, visto che finora lo abbiamo utilizzato meno delle aspettative e oggi ne abbiamo una quantità tale da renderlo disponibile per una platea di prescrittori più ampia".  "Ringrazio Federfarma per la disponibilità alla distribuzione degli antivirali contro il Covid. Questi farmaci saranno quindi in distribuzione per conto terzi in tutte le Regioni", ha aggiunto. Le pillole anticovid (antivirali), secondo il meccanismo della distribuzione per conto terzi, verranno cioè acquistate dalle asl che le renderanno disponibili nelle farmacie, e il cittadino potrà ritirare l'antivirale direttamente in farmacia su prescrizione del medico di base. "Ringrazio Federfarma per la disponibilità alla distribuzione degli antivirali contro il Covid. Questi farmaci saranno quindi in distribuzione per conto terzi in tutte le regioni", ha detto poi Magrini. Le pillole anticovid (antivirali), secondo il meccanismo della distribuzione per conto terzi, verranno cioè acquistate dalle asl che le renderanno disponibili nelle farmacie, e il cittadino potrà ritirare l'antivirale direttamente in farmacia su prescrizione del medico di base.

"Accogliamo con favore l'apertura dell'Agenzia italiana del Farmaco alla prescrizione diretta, da parte dei medici di medicina generale, dell'antivirale Paxlovid. Si tratta di una misura che permetterà ai pazienti che ne hanno i requisiti di accedere alle terapie nei tempi previsti per ottenerne i benefici. Ringraziamo il Ministro della Salute Roberto Speranza, il Direttore dell'Aifa, Nicola Magrini, e tutta la Commissione Tecnico-Scientifica, che oggi è chiamata a decidere, per aver accolto i suggerimenti dei medici, volti a migliorare l'uguaglianza nell'accesso alle cure e l'efficacia di questi trattamenti", ha commentato il Presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli, nel giorno in cui appunto la Commissione Tecnico Scientifica dell'Aifa, in riunione straordinaria, valuterà e approverà il piano terapeutico per la prescrizione dell'antivirale Paxlovid da parte dei medici di medicina generale.

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"Questi farmaci hanno infatti dimostrato una buona efficacia se utilizzati in soggetti adulti che non necessitano di ossigenoterapia supplementare e che presentano un elevato rischio di sviluppare una forma severa di COVID-19 – ha spiegato -. Condizione necessaria è, però, che siano somministrati nei primi cinque giorni di malattia. Per questo abbiamo proposto di velocizzare l'iter, che prevedeva ora la segnalazione dei pazienti eleggibili da parte del medico di famiglia o delle Usca allo specialista dei Centri individuati dalle Regioni, la prescrizione da parte dello specialista stesso, la dispensazione nelle farmacie ospedaliere. Affidare la prescrizione ai medici di medicina generale significherà portare il farmaco laddove serve, al letto del paziente, nei tempi previsti. Sosteniamo quindi con favore tutti quei processi che implementino i servizi ai cittadini, facilitando il più possibile l'accesso ai farmaci necessari ed appropriati".

"La finalità che il Servizio sanitario nazionale si propone affidando ogni cittadino al suo medico di famiglia, da lui liberamente scelto, è proprio quello di una presa in carico che risponde ai valori della prossimità, continuità, fiducia – ha aggiunto Anelli -. Il medico di famiglia conosce i suoi pazienti. È il professionista che, come e più di tutti, può garantire l'appropriatezza prescrittiva, che nasce dal coniugare gli aspetti clinici della visita e della relazione di cura con le evidenze scientifiche, che si apprendono e perfezionano durante il percorso di formazione e di aggiornamento continuo". Ci sarà anche una formazione adeguata per i medici di famiglia. Molnupiravir è invece meno efficace e ci sarà un minore investimento", ha precisato.

Per Scotti (Fimmg), "ottimo antivirali da medici famiglia ma no a nuova burocrazia. Serve puntare su digitalizzazione e formazione, siamo professionisti non meri applicatori di protocolli"  "La prescrizione degli antivirali anti-Covid dal medico di famiglia è un grande passo avanti. E noi siamo pronti e disponibili. Speriamo solo che non diventi l'ennesimo 'buro-farmaco', ovvero un boomerag burocratico, con un altro piano terapeutico in cui ci vuole più tempo per compilare le carte che per curare il paziente". A dirlo all'Adnkronos Salute Silvestro Scotti, nel giorno in cui, in una riunione straordinaria, la Commissione tecnico scientifica (Cts) dell'Aifa valuterà e, prevedibilmente approverà, il piano terapeutico per la prescrizione dell'antivirale Paxlovid da parte dei medici di medicina generale.

"E' fondamentale - continua - che non si tratti di pura burocrazia che, poi, si trasforma in ostacolo per l'uso stesso del farmaco. Abbiamo bisogno di decisioni rapide. Come medici di famiglia abbiamo strumenti affinati da tempo, con la priorità per le vaccinazioni anti-Covid e sulle dosi booster che ci permettono di identificare rapidamente le persone che possono beneficiare delle terapie antivirali. Tutto questo deve essere realizzato attraverso l'informatica, sarebbe assurdo avere piani terapeutici da compilare attraverso strumenti cartacei che rappresenterebbero, plasticamente, una nuova burocrazia che si scarica sui professionisti. Serve puntare sull'informatizzazione e sulla condivisione informatica, con sistemi in grado di dialogare tra loro. Non c'è più tempo per rimandare il fascicolo sanitario digitale".

La Cts "deciderà solo su uno dei farmaci antivirali. Speriamo che questo preluda a un graduale nostro coinvolgimento più ampio. Serve un cronoprogramma per arrivare alla prescrizione anche degli altri antivirali che hanno dimostrato efficacia". Per Scotti è il momento di essere "più europei", permettendo ai medici di famiglia di "prescrivere - per responsabilità e ruolo in scienza e coscienza - tutti i farmaci, non alcuni sì e alcuni no. La prescrizione è una responsabilità medica, non burocratica", conclude Scotti sottolineando l'importanza della formazione. "Ci siamo confrontati con l'Aifa per quanto riguarda la formazione e l'informazione dei medici di famiglia che prescriveranno il farmaco. Noi mettiamo a disposizione i nostri strumenti, non vogliamo solo protocolli ma vera formazione perché siamo medici e dobbiamo poter decidere, sempre in scienza e coscienza, sulle cure per i nostri pazienti".

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