Canali Minisiti ECM

Depressione: incremento dei sintomi durante i periodi di lockdown, per la prima volta aumento del rischio tra i giovani

Psichiatria Redazione DottNet | 26/04/2022 17:16

Studio Iss, i risultati hanno mostrato un incremento dei sintomi depressivi nel bimestre marzo-aprile 2020 con una prevalenza del 7,1% rispetto al 6,1% del 2018-19, seguito da un decremento (4,4%) nel bimestre maggio-giugno

L’Iss ha condotto il primo studio in Italia sulla prevalenza di sintomi depressivi nella popolazione generale nel corso del 2020 confrontata con il biennio precedente Italiani più depressi durante le fasi di lockdown a causa della pandemia Covid-19, colpiti anche i giovani tra i 18 e i 34 anni. E’ questo il risultato di uno studio realizzato da ISS, basato sul sistema di sorveglianza PASSI e pubblicato sulla rivista Journal of Affective Disorders.

E’ il primo studio italiano che abbia esaminato l’andamento temporale dei sintomi depressivi durante la pandemia in campioni rappresentativi della popolazione generale adulta, ed uno dei pochi studi nel mondo che abbia esaminato un arco temporale lungo. Sono stati infatti utilizzati i dati derivati da oltre 55.000 interviste effettuate dal 2018 al 2020. I risultati hanno mostrato un incremento dei sintomi depressivi nel bimestre marzo-aprile 2020 con una prevalenza del 7,1% rispetto al 6,1% del 2018-19, seguito da un decremento (4,4%) nel bimestre maggio-giugno, dopo la revoca del lockdown, e poi da un nuovo e più cospicuo incremento in luglio-agosto (8,2%). Infine è stato rilevato un ritorno graduale, entro la fine del 2020, ai livelli registrati nel biennio prima della pandemia: 7,5% nei mesi di settembre-ottobre e 5,9% a novembre-dicembre. Questi risultati sono in linea con quelli dei più rigorosi studi longitudinali condotti sulla popolazione generale in altre nazioni e molto simili a quelli dello studio “Household Pulse Survey” statunitense che ha evidenziato una fluttuazione dei sintomi depressivi tra aprile e dicembre 2020, con due picchi in luglio e in novembre. 

pubblicità

Mentre in media la risposta della popolazione italiana depone per una buona resilienza di fronte allo stress generato dalla pandemia, un più severo peggioramento, rispetto agli anni precedenti, è stato osservato in alcune categorie demografiche, ed in particolare nei giovani (18-34 anni). Per la prima volta nella storia del sistema di sorveglianza PASSI i dati hanno evidenziato un rischio aumentato di sintomatologia depressiva nei giovani, che in passato risultavano essere tipicamente un gruppo protetto a minor rischio. Inoltre, rispetto a prima della pandemia, è aumentato il rischio legato all'essere donne o all’avere difficoltà economiche. 

“La pandemia ha comportato dunque molte sfide - commenta Antonella Gigantesco del reparto Ricerca clinico-epidemiologica in salute mentale e comportamentale dell’ISS - in particolare per i giovani preoccupati per il loro futuro, le donne e i lavoratori i cui mezzi di sussistenza sono stati minacciati. Sarà importante, nel breve e lungo periodo, promuovere azioni e interventi specifici e innovativi rispetto a nuovi bisogni di salute mentale emergenti come il potenziamento dei servizi per la salute mentale e politiche che coinvolgano anche i luoghi di lavoro e le scuole”. La stessa World Health Assembly, nel maggio 2021, ha riconosciuto, all’interno del piano d'azione globale per la salute mentale 2013-2030, la necessità di potenziare i servizi di salute mentale, e l’OCSE nel suo documento sull’impatto della pandemia sulla popolazione, ha raccomandato l’adozione di un approccio integrato che dovrebbe anche prevedere programmi di promozione della salute mentale non solo nel settore sanitario. *Il sistema di sorveglianza PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) coordinato a livello centrale dall'Istituto Superiore di Sanità, raccoglie in continuo dal 2008 anche informazioni sulla presenza di sintomi depressivi, in campioni di adulti rappresentativi, per genere ed età, della popolazione generale adulta residente in Italia.

Commenti

I Correlati

La Scuola di Specializzazione ha come obiettivo principale la formazione di professionisti psicoterapeuti e specialisti nel campo della Psicologia della Salute

Anaao, pronto soccorso e psichiatria i reparti dove si registra il maggior numero di aggressioni da parte dei pazienti e dei loro parenti. Balzanelli (118): è un crescendo ovunque e la legge non migliora la situazione

Utile anche per favorire la prossimità con i pazienti e le famiglie

Iss, più a rischio le ragazze, maschi più esposti ai videogiochi

Ti potrebbero interessare

"La salute mentale inizia prima del concepimento, per questo vogliamo guardare oltre, promuovere la prevenzione primaria e secondaria.Vogliamo parlare di screening in un Paese che li sottovaluta o non riesce ad applicarli"

Lo afferma uno studio dell'Istituto Superiore di Sanità pubblicato dalla rivista Nature Mental Health

I disturbi mentali rappresentano il 16 per cento del carico globale di malattie nella fascia 10-19 anni, con ansia e depressione che rappresentano il 40 per cento di tutte le diagnosi

Lo rileva una rielaborazione di Massimo Cozza, direttore del Dipartimento di Salute Mentale ASL Roma 2, tratta dall'analisi dei dati del recente Rapporto salute mentale del Ministero della Salute

Ultime News

Che cosa succede se il destinatario della fattura non è il paziente. Le novità per i forfettari

Andrologi, con l'età che avanza si riduce la qualità del seme

Il convegno, articolato in due tavole rotonde, si è concentrato sull’importanza dei test NGS per la diagnosi oncologica precoce e della tecnologia per dispositivi medici per migliorare la qualità di vita dei pazienti

Meno risorse e rinvio del progetto 'Ospedale sicuro'. Inoltre, secondo la Corte dei Conti restano i dubbi sulle future integrazioni di spesa