Canali Minisiti ECM

Ogni anno nel mondo si verificano 10 milioni di casi di trombosi venosa ed embolia polmonare

Cardiologia Redazione DottNet | 13/10/2022 11:02

Tra pazienti ricoverati, solo 25 su 100 sanno che il fatto stesso di essere ricoverati in ospedale aumenta la probabilità di trombosi

Ogni anno nel mondo si verificano 10 milioni di casi di trombosi venosa ed embolia polmonare. Questa malattia cardiovascolare è al primo posto tra le cause di morte nei pazienti ospedalizzati ma il suo impatto non è ben percepito. A dare consigli per prevenirla è l'Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (Anmco) in occasione del World Trombosis Day, che si celebra il 13 ottobre.   La trombosi venosa profonda si verifica quando si forma un trombo (coagulo di sangue) in una vena profonda, solitamente a livello degli arti inferiori, si stacca e migra: se arriva ai polmoni, può causare embolia polmonare, una complicanza potenzialmente letale.

Il rischio è più elevato nelle donne in età fertile e negli uomini over 45 anni. "A contribuire al rischio - spiega Claudio Picariello, responsabile Area Malattie del Circolo Polmonare Anmco - sono fattori ereditari, immobilità prolungata, traumi o chirurgia, gravidanza, uso di contraccettivi orali, obesità, fumo, cancro, malattie infiammatorie intestinali, storia di pregressi eventi trombotici, neoplasie.
I sintomi più frequenti sono gonfiore, rossore e dolore ad un arto inferiore, tosse, mancanza di fiato, febbricola e dolore al petto. Ma sono poco specifici, e questo complica la diagnosi e l'inizio della terapia prescritta dal medico", che consiste sostanzialmente in anticoagulanti.  Molto importante è aumentare la sensibilità tra la popolazione. Tra pazienti ricoverati, solo 25 su 100 sanno che il fatto stesso di essere ricoverati in ospedale aumenta la probabilità di trombosi. I suggerimenti per prevenirla, afferma Domenico Gabrielli, presidente Fondazione per il Tuo cuore, "sono attività fisica regolare, niente fumo, sana alimentazione e peso corretto; evitare di restare seduti per lunghi periodi; nel caso di viaggi lunghi indossare vestiti che non comprimono, sgranchirsi le gambe spesso, bere molta acqua. Se il proprio medico lo ritiene utile, si possono intensificare i controlli del sangue. Le calze a compressione graduata, infine, possono essere utili in caso di specifici fattori di rischio".

Commenti

I Correlati

SIN e SICP promuovono il latte materno e il latte umano donato anche per i piccoli cardiopatici

Al via CVrisk-IT in tutta Italia. Filippo Magnini testimonial

Affetto da scompenso cardiaco avanzato, Dario tornerà presto a casa

L'utilizzazione della telemedicina ha ridotto il numero di ospedalizzazioni e mortalità per insufficienza cardiaca di circa il 15%

Ti potrebbero interessare

Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole

Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”

Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia

Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano

Ultime News

Più letti