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MIlleproroghe, no alle pensioni a 72 anni: ipotesi solo per Mmg e pediatri. Nuovi obblighi formativi, ricetta elettronica fino al 2025

Sanità pubblica Redazione DottNet | 08/02/2023 20:40

Sarà possibile avvalersi, anche per gli anni 2022-2023, di medici specializzandi. Allentamento vincoli di esclusività

Proroga di un anno, fino al 31 dicembre 2024, dell'invio della ricetta elettronica, bocciata la proposta della Lega con la quale si puntava a mantenere in servizio il personale sanitario fino a 72 anni e novità anche sull'obbligo formativo dei professionisti sanitari. E' il risultato delle votazioni sugli emendamenti al decreto milleproroghe da parte delle Commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio del Senato. Ma andiamo per ordine: viene prorogato l'uso della ricetta elettronica fino al 31 dicembre 2025. Il decreto milleproroghe approvato dal Consiglio dei Ministri aveva già consentito l'utilizzo della ricetta elettronica per tutto il 2023. Ora questa possibilità viene ulteriormente estesa fino al 31 dicembre 2025. Mariolina Castellone (M5S), esprimendo soddisfazione per l'approvazione della norma, ha aggiunto che "la Commissione ha messo a verbale l'impegno a rendere la misura strutturale”. Soddisfatto Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (Fofi). "La ricetta elettronica - spiega - ha impresso una notevole accelerazione al processo di digitalizzazione della dispensazione del farmaco. La scelta di prorogarne l'utilizzo fino a tutto il 2024 non può che vederci, dunque, pienamente favorevoli. La possibilità di ricevere la prescrizione medica via e-mail o su uno smartphone ha notevolmente semplificato l’accesso alle cure per i pazienti. E se tutto questo è stato possibile lo si deve alla professionalità dei farmacisti che, con grande prontezza e capacità di adattamento anche sul fronte delle dotazioni tecnologiche, hanno reso possibile un cambiamento che scontata non era: la trasformazione di una e-mail o di un sms in una prestazione sanitaria", conclude Mandelli.

No alle pensioni a 72 anni. L'emendamento della Lega, nella sua riformulazione approvata, ha visto espungere i commi che prendevano la possibilità di mantenere in servizio fino al settantaduesimo anno di età del "personale medico e delle professioni sanitarie convenzionato con il Servizio sanitario nazionale o in servizio presso strutture private convenzionate con il Servizio sanitario nazionale, ai docenti universitari di medicina e chirurgia, ai dirigenti medici e sanitari di ruolo presso le amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, nonché al personale medico inserito in qualsiasi inquadramento professionale operante presso l'Istituto nazionale di previdenza sociale, l'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e altri enti pubblici”. Tuttavia resta in piedi la possibilità di pensionamento a 72 anni per i soli medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta.

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Obbligo Ecm. Arriva una novità per quanto riguarda l’obbligo formativo dei professionisti sanitari nel Milleproroghe. Le Commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio del Senato hanno approvato l’emendamento a prima firma del presidente della commissione Affari sociali e Sanità, Francesco Zaffini, che consente di mettersi in regola con l’obbligo formativo del triennio 2020-2022 fino al 31 dicembre 2023. Quello che era stato definito un “quadriennio” dalla prima bozza, si conferma invece un triennio (2020-2022) con un anno in più di proroga (2023). Fino al 31 dicembre 2023, sarà ancora possibile recuperare i crediti ECM non conseguiti entro la scadenza prevista dello scorso anno. La misura, inoltre, prevede per tutti i professionisti sanitari l’inizio regolare del nuovo triennio (2023-2025), con decorrenza ordinaria dal 1° gennaio 2023. In contemporanea con la proroga del precedente. L’emendamento chiarisce il dubbio dei tanti professionisti in regola con i crediti del triennio 20-22, che si domandavano se la proroga impedisse l’inizio del nuovo triennio. Ora si legge nero su bianco che tutto si svolgerà regolarmente. In aggiunta, l’emendamento prevede una “proroga” anche per il recupero dei crediti formativi dei trienni precedenti (2014-16 e 2017-19). La certificazione dell’assolvimento dell’obbligo ECM per questi periodi potrà essere conseguita attraverso crediti compensativi definiti secondo provvedimento della Commissione nazionale della formazione continua. Questo recupero sarà permesso a tutti i professionisti che non abbiano raggiunto i crediti formativi necessari per quei due trienni entro i termini previsti, e già trascorsi.

Specializzandi. Sarà possibile avvalersi, anche per gli anni 2022-2023, di medici specializzandi, anche mediante proroga, non oltre il 31 dicembre 2023, degli incarichi loro conferiti. L'obiettivo è di rafforzare strutturalmente i servizi sanitari regionali anche per il recupero delle liste d'attesa, una volta verificata l'impossibilità di utilizzare personale già in servizio, nonché di ricorrere agli idonei collocati in graduatorie concorsuali in vigore.

Sostituzioni medici di famiglia e pediatri in formazione. Le disposizioni relative alla possibilità per i laureati in medicina e chirurgia abilitati di assumere incarichi provvisori o di sostituzione di medici di medicina generale, nonché alla possibilità per i medici iscritti al corso di specializzazione
in pediatria, durante il percorso formativo, di assumere incarichi provvisori o di sostituzione di pediatri di libera scelta convenzionati con il servizio sanitario nazionale, sono prorogate al 31 dicembre 2023.

Allentamento vincoli di esclusività. Fino al 31 dicembre 2023, agli operatori delle professioni sanitarie appartenenti al personale del comparto sanità, al di fuori dell'orario di servizio e per un monte ore complessivo settimanale non superiore a otto ore, non si applicherebbero le norme sull’incompatibilità.

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